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TONELLI, Cigarini mi teneva e Denis mi picchiava

di Redazione FV

Dopo i fatti accaduti domenica scorsa negli spogliatoi dell'Atleti Azzurri di Bergamo con l'attaccante dell'Atalanta German Denis, il difensore dell'Empoli Lorenzo Tonelli, ha parlato in conferenza stampa: "Non avrei voluto parlare, anche perché non dovevo giustificare niente a differenza di altri. Ci sono però state gravi accuse mosse nei miei confronti e non ho potuto evitare la mia conferenza stampa. Ecco come sono andate le cose: la gara era molto importante per entrambe le squadre e proprio per questo in campo ci sono stati degli scontri ruvidi e alcune provocazioni, cose che succedono spesso. Quando però arriva il triplice fischio tutto deve finire e io sono andato a salutare i tifosi, a stringere la mano all'arbitro e successivamente mi sono avviato nello spogliatoio. Le accuse mosse da Denis sul fatto che lo avrei minacciato di fronte ai suoi figli sono molto gravi e soprattutto false. Lui stava parlando a Sky e non ero nel tunnel ad aspettarlo. La partita era finita da circa 20 minuti e Denis mi ha chiamato facendo finta di volermi parlare. A quel punto mi ha dato un pugno sullo zigomo. Sono andato verso di lui ma Cigarini mi ha fermato e Denis mi ha dato altri due pugni in testa. Ho provato ad avvicinarmi a Denis ma un dirigente dell'Atalanta mi ha spinto a terra, si sono spente le luci e l'argentino è scappato. Se l'Atalanta avesse chiesto subito scusa non sarebbe successo niente e invece hanno provato a giustificare l'accaduto, dicendo falsità sul mio conto. Non ho minacciato né lui né suo figlio, che persona sarei altrimenti? Sono molto deluso e amareggiato. Cigarini mi ha poi chiamato dicendomi che non c'entrava niente, ma credo che fosse un agguato premeditato. Lui mi teneva e Denis mi picchiava. La mia squalifica? Io non ho detto a nessuno 'ti ammazzo' non so cosa abbia sentito il procuratore. Durante la gara ho avuto molti scontri con l'argentino ma sono cose che succedono praticamente tutte le settimane. Non mi permetterei mai di minacciare un padre davanti a suo figlio".