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VARGAS, Con Zenga storie di Supereroi

di Redazione FV
Fonte: Marco Conterio per La Nazione

Sembra una storia di Supereroi. L’Uomo Ragno ed El Loco. Coppia caliente, chi nei guanti e nella lingua, chi nel mancino e nella corsa. Le strade di Walter Zenga e Juan Manuel Vargas si incrociarono in quel di Catania, stagione 2007/08. Via Baldini, dentro l’ex numero uno nerazzurro sulla panchina degli etnei. Via anche il pesante fardello difensivo per il peruviano: Zenga lo trasforma. “E’ un bellissimo giocatore, può fare sia l’esterno alto, sia partire da dietro come Brehme”. Paragone azzardato? Macchè. Vargas inizia a giocare al di là del fossato, dalla metà campo in avanti, sfruttando corsa, reattività e conclusione potente. Le sirene di mezza Europa risuonano ingolosite, Corvino si insinua nelle Termopili del mercato e lo porta a Firenze, dopo una rumba di mesi, ufficializzandolo alle 20 e spiccioli del 4 luglio 2008.
«Gioco volentieri anche dietro –disse il peruviano al momento della sua presentazione in viola- ma le mie caratteristiche principali sono offensive. Mi ispiro a Roberto Carlos». Ed ancora, in tempi più recenti, quelli della nuova rinascita, stavolta con giglio nel cuore. «Sono abituato a giocare così, da esterno alto, mi fa sentire più tranquillo».
«Per lui è una posizione importante — spiega Zenga — perché può sfruttare la sua grande potenza. Prima di arrivare a Catania avevo visto che la squadra soffriva in difesa, quindi ho deciso di mantenere lo stesso assetto tattico, ma di cambiare le disposizioni in campo dei giocatori».
Ed ora, tra un messaggio di stima, un complimento, una strizzata d’occhio, i Supereroi si ritrovano di nuovo. Nell’anno del primo tassello di una probabile luminosa carriera, Zenga, in quello della seconda rinascita, Vargas. E di nuovo esterno alto. Brehme, Roberto Carlos. Modelli, idoli. Ma se El Loco proseguirà su questi standard, presto gli aspiranti cursori mancini, avranno un nuovo Supereroe per cui sospirare.