VENUTI, Dove mi vedo tra 20 anni. Medito sempre
Nel consueto "One to One" proposto dalla Fiorentina, oggi c'è un'intervista a Lorenzo Venuti. L'esterno della Fiorentina racconta il suo amore per Firenze: "Come ho sempre detto a me rende orgoglioso. Mi dà orgoglio a dei livelli non descrivibili a parole. Rappresentare la mia città, essere visto come simbolo, per me è un sogno che si realizza. Dall’altro lato diventa stucchevole, me ne rendo conto. Tante volte si tende a guardare il ‘Lollo fiorentino’, il ‘Lollo cresciuto nel settore giovanile’, e si trascura il Lollo calciatore. C’è anche il Lorenzo Venuti che scende in campo, non c’è solamente il Lorenzo Venuti che rappresenta Firenze perché ci mette il cuore. C’è il Lorenzo Venuti che ha qualità tecniche, fisiche e tattiche. Che possono essere messe in discussione, e questo è fuori dubbio".
Alla domanda su dove si vede tra vent'anni, Venuti risponde: "Ad allenare adesso proprio non ci penso minimamente. Mi rendo conto che è proprio difficile. E’ impegnativo, e non so se riuscirei a mettere insieme tante teste di uno spogliatoio e a farle pensare come la mia. Ad ora l’allenatore no, poi potrei cambiare idea tra qualche anno. Mi piacerebbe probabilmente rimanere in ambito calcistico. Perché il calcio è una passione. Ce l’ho dentro, lo faccio nella vita e proprio mi piace. Però anche svariare su altri settori, che mi permetta di girare il mondo, soprattutto una volta avuti i figli, una volta che sono cresciuti. Qualcosa che mi faccia scoprire cose nuove".
Poi rivela: "Sono seguito da un mental coach. Tante volte si commercializza la figura del mental coach. Si pensa che il mental coach sia quello che ti dice ‘fai questo, fai quello’, che ti dice le cavolate di scrivere il numero accanto al tuo perché porta fortuna, oppure che ti dice le frasi motivazionali… Non è così. Io ho un lavoro e un allenamento mentale. Io tutte le mattine e tutte le sere prima di andare a letto medito 10 minuti. Ho un diario dove ogni sera scrivo e annoto pensieri o situazioni capitate durante la giornata, senza forme corrette verbali o grammaticali. Solo pensiero libero per sfogarsi e rendersi conto di quello che ho vissuto".