VIVIANO, Il peso della maglia amata
Fonte: TMW
C'era una volta un ragazzo di nome Emiliano. Nato a Fiesole, il giovane Emiliano fra le altre cose amava andare a tifare la sua Fiorentina. Crescendo, Emiliano è diventato Viviano, cognome legato ad uno dei portieri emergenti del calcio italiano. Dopo un lungo peregrinare, Emiliano corona il sogno di tornare a Firenze e vestire la maglia viola. Anche se la sua, essendo un portiere, viola non è.
Effettivamente Viviano si è trovato al posto giusto nel momento giusto: la Fiorentina ha lasciato andar via Boruc a parametro zero, e i rapporti col Palermo sono ottimi, come dimostrano gli arrivi anche di Migliaccio e Della Rocca. Adesso quella maglia tanto desiderata sembra essere diventata un macigno, perché Viviano è già finito diverse volte sotto la lente di ingrandimento; soprattutto sotto quella dei tifosi, che mai vorrebbero un vero cuore viola commettere errori come quelli visti ieri sera a Roma. Anche perché il portiere continua a dimostrare doti davvero interessanti, ma dove pecca è soprattutto nella concentrazione: riflessi e prodezze da vero numero uno in diversi casi (come sulla deviazione incauta di Rodriguez), ma abbagli abbastanza incredibili su due gol e mezzo dei giallorossi.
Nella Fiorentina sembra così ripetersi la storia già vissuta da un altro ragazzo, che di nome fa Giampaolo. Pazzini non è un portiere ma un attaccante, ma i suoi momenti di tensione li ha vissuti anche lui. All'ombra prima di Toni e poi di Gilardino, il Pazzo ha quasi sempre avvertito il peso della maglia viola; "sentiva troppo il peso delle responsabilità e di conseguenza non si esprimeva al massimo", parola di Cesare Prandelli. Allora forse non è un caso, ma qualcosa di insostenibile questa maglietta per chi tifa viola ce l'ha, soprattutto a livello mentale: ora tocca a Viviano smentirlo.