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BORJA VALERO, LA FIORENTINA È LA MIA SECONDA FAMIGLIA

di Redazione FV

Queste le parole del centrocampista della Fiorentina Borja Valero, intervenuto in conferenza stampa dal ritiro di Moena.

Su cosa manca ancora alla squadra per essere grande: “Il divertimento ancora non lo possiamo lasciare fuori, quello è la cosa più importante per poter fare le cose bene. La società sta lavorando benissimo per portare ancora più in alto la squadra. Noi dobbiamo lavorare sempre sul campo per migliorare rispetto all’anno scorso”.

Sul lutto che lo ha colpito nelle scorse settimane: “Per me è importante stare coi compagni. Quest'estate è stata dura per me per la scomparsa di mia madre, però preferisco stare qua e allenarmi perché la Fiorentina è la mia seconda famiglia”.

Sui pochi spagnoli che hanno giocato in Italia: “Il calcio italiano è cambiato abbastanza secondo me, io l’ho sempre visto da lontano ma adesso tutto favorisce anche gli spagnoli che stanno facendo bene”.

Sul tormentone della maglietta “Keep calm e pass to Borja: “Ce l'ho perché me l'hanno regalata al Franchi dopo una partita, sono cose che mi fanno piacere”.

Sui possibili obiettivi del prossimo anno: “E' ancora presto per pensare queste cose, il campionato è molto lungo e l'Europa League ti porta via energie, lo so perché l'ho giocata spesso. Il campionato è duro. La società sta portando giocatori bravi ma dovremo vedere in campo”.

Sul futuro: “L'ho detto tante volte, mi sono trovato veramente bene, la gente mi vuole bene e la mia famiglia sta benissimo a Firenze. Questo è un punto fondamentale. Questa può essere la mia stagione più importante per quello che riguarda gli obiettivi che possiamo raggiungere”.

Sulla coppia Gomez-Rossi: “Tante squadre hanno attaccanti così forti. Speriamo che la nostra coppia possa fare le cose migliori”.

Sulla forza della Juve: “Se guardi uomo per uomo trovare una squadra meglio di noi è difficile, ma nel calcio non si può mai sapere cosa succede. Altre squadre l’anno scorso avevano giocatori più forti ma sono arrivate dietro”.

Sul centrocampo viola: “Non lo cambierei mai, l’anno scorso abbiamo fatto bella stagione e ora abbiamo molti più giocatori. Non lo cambio con nessuno”.

Sui nuovi arrivi: “Giocatori come Ambrosini danno tanto alla squadra, vista la loro esperienza. Sicuramente portano qualcosa in più e ti aiutano anche in allenamento a lavorare per lottare per un posto”.

Sulla crescita della squadra: “Quando mi hanno chiamato la prima volta mi è stato detto che ci sarebbe stato un progetto a lungo termine e alla fine è stato così. Dopo la stagione dell'anno scorso tutti vogliono venire qua per il gioco che facciamo e lo stile che abbiamo. E poi c’è tanto entusiasmo da parte della gente. E’ molto bello”.

Su cosa è possibile migliorare rispetto allo scorso anno: “Tutti possono sempre migliorare, quindi anche noi di più. In trasferta per esempio l'anno scorso abbiamo fatto fatica a giocare come al Franchi, dobbiamo imparare ad essere più compatti in questi casi.

Su Llorente alla Juve: “Llorente è un grandissimo, ero con lui nelle giovanili del Real Madrid. Peccato che aiuterà la Juventus e non noi”.

Su quali aspetti può migliorare: “Sicuramente arrivare di più in area a fare più gol. Anche se per me la cosa più importante è aiutare e lavorare  per la squadra”.

Su cambio di tendenza in serie A: “Ovviamente è difficile lottare con squadre che hanno più soldi, come in Inghilterra.  Ma è vero che l'Italia adesso è migliorata sotto l’aspetto economico e quindi anche nel calcio”.

Sui nuovi arrivi in Serie A: “Tutti quelli arrivati sono bravissimi. Sono curioso di vedere questo Napoli mezzo spagnolo perché vengono dalla mia nazione

Su Ljajic e Neto: “Ljajic e Neto sono ancora giovani, devono lavorare tanto per migliorare. Adem ha dimostrato di poter fare bene in campionato, come nell'ultima fase che è stato devastante. Neto se trova la fiducia diventerà fortissimo”.

Sull’amichevole col Villareal: “Col Villareal sarà una bella amichevole. Saluterò tanti miei amici che ho lasciato lì”.

Su Rossi: “Rossi sta ritornando ad essere quello di prima. E’ importante perché la qualità di Pepito non c'è l’ha nessuno”.