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CORTINA, Il 4-2-3-1 e un "sms" al capitano

di Matteo Magrini

Per la serie "modulo che convince non si cambia". Sinisa Mihajlovic sa bene che le fondamenta di una casa, se son solide, è meglio non toccarle. Non da subito, almeno, e non bruscamente. Ecco perchè, detto che "non conta il modulo, ma conta vincere", il sergente serbo preferisce ripartire dal 4-2-3-1 di Prandelliana (recente) memoria.

"Il giorno della mia presentazione parlai di 4-3-3 o, in seconda battuta, di 4-2-3-1 ma al momento, analizzando la rosa che ho disposizione, penso sia più adatta la seconda soluzione". Del resto, diceva qualcuno, solo gli stupidi non cambiano idea. Si riparte dallo schema Prandelli per la gioia dei nostalgici e, soprattutto di captian Montolivo. Il suo desiderio, nemmeno troppo segreto, era quello di non cambiare posizione. Detto, fatto. Voleva rimanere al centro e così sarà.

Almeno in partenza, con la speranza che i malumori del Monto diventino presto un pallido ricordo. Nuovo anno, vecchio modulo e avanti così. Certo, non è e non può essere una decisione definitiva. La preparazione è appena iniziata e, soprattuto, c'è da attraversare ancora un mese e mezzo di mercato. Il futuro tattico della Fiorentina, in sostanza, è tutto da scrivere ma certo l'indicazione data da Mihajlovic è importante.

"Da lunedì proveremo nei dettagli la formazione sul campo", ha poi concluso Sinisa e, dettaglio più importante, la Fiorentina deve aspettare "il rientro dei nazionali". Tutti in attesa del 18, quindi, e di Gilardino. Quando si dice che l'aria di montagna fa bene. C'erano nubi scure sopra la testa di Montlolivo. Nubi che, dopo le parole di Mihajlvoc, si allontanano. Stia pure tranquillo il capitano. In Fiorentina nessuno pensa ad una squadra senza di lui. E nemmeno a ruoli diversi. Montolivo era "nel mezzo" e lì resterà.