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CRONACA DI UN POMERIGGIO FRENETICO

di Tommaso Bonan, Andrea Giannattasio e Luciana Magistrato

La mattinata libera a Moena non lasciava presagire nulla di particolarmente sconvolgente in casa Fiorentina. Specie sul fronte Kalinic, atteso dall’ennesima giornata di caos calmo. Prospettiva che si è inevitabilmente infranta nel pomeriggio quando da un lato, a Milano, nell'hotel ME, è andato in scena un acceso confronto tra l’agente del croato Tomislav Erceg ed il dg viola Pantaleo Corvino e poco più tardi nel cuore del Trentino l’attaccante non si è presentato alla normale seduta di lavoro in quel di Moena. Salvo poi scoprire nel giro di un’ora che il centravanti aveva addirittura lasciato la Val di Fassa.

Due situazioni che apparentemente nulla hanno a che fare tra di loro: Kalinic ha lasciato Moena per motivi personali, legati alla propria famiglia, ed in queste ore sta raggiungendo la Croazia. Pantaleo Corvino invece, a Milano da ieri, si sarebbe scontrato ancora una volta con le insistenze di cessione dell’ex Dnipro ripresentate con insistenza al club viola per bocca del suo manager, da settimane d’accordo con il Milan ma spiazzato dal muro contro muro che la Fiorentina sta manifestando al club rossonero: o i cinesi pagano 30 milioni oppure Kalinic resta a Firenze, avrebbe ribadito Corvino, che intanto avrebbe già bloccato da tempo Simeone. Due nodi da sciogliere di non poco conto in casa Fiorentina.