FIORE-CARPI, I più ed i meno della sfida di oggi
Questi i più ed i meno di Fiorentina-Carpi in casa viola:
PIÙ
Diakhatè: il livello e la qualità del suo gioco restano a ritmi impressionanti anche dopo i 45’ di pochi giorni fa contro il Gyirmot Gyor. Il centrocampista anche oggi dispensa tocchi di classe e grandi giocate, come l’apertura di tacco a metà di primo tempo per Joaquin o i due colpi di testa con cui sfiora la rete in altrettante circostanze: farà parte della tournée negli USA, questo è ormai appurato.
Joaquin: El Pisha continua a scattare sulla fascia come ai vecchi tempi e se anche lo smalto non è quello del campionato, lo spagnolo fa vedere di essere quasi pronto per la nuova stagione. Ottime alcune aperture sulla destra, così come un paio di scatti all’altezza della bandierina. Ritmi alti in Val di Fassa.
Ilicic: unico viola reduce da un primo tempo avaro di emozioni (nonostante alcuni suoi assist banalmente vanificati da Gomez), nella ripresa gli bastano 5’ per trovare la via del gol: punizione vecchia maniera, palla deviata dalla difesa del Carpi e sfera in rete. Come ha detto due giorni fa Tomovic, potrebbe essere davvero lo sloveno la vera rivelazione della Viola di Paulo Sousa.
Rossi: entra tra gli applausi ed i cori del Benatti e dopo appena 13’ di gioco riesce a sfornare un assist al bacio per Borja Valero che porta al raddoppio viola. Non è, ovviamente, al 100% ma con lui là davanti l’attacco viola è tutta un’altra musica. Danza su tutto il fronte offensivo e appena ha un fazzoletto di terra davanti non ha paura di andare al tiro. Pepita sta tornando. A passi da gigante.
MENO
Gomez: Male, male, a tratti molto male. Il tedesco non è ovviamente ancora in forma e manifesta delle evidenti difficoltà di movimento in area (anche e soprattutto in elevazione) ma l’ex Bayern difetta anche di precisione in due circostanze: al 37’ centra un palo clamoroso dopo un errore del portiere emiliano ed in chiusura di primo tempo manda sul fondo dopo un suggerimento al bacio di Ilicic. Non è ancora il suo momento.
Vecino: inizia a spron battuto, centrando un palo dopo appena 4’ di gioco ma pian piano finisce per avvitarsi su se stesso, perdendo un sacco di palloni e finendo per essere poco coinvolto nelle manovre della sua squadra. Un netto passo indietro rispetto alla prestazioni delle due passate amichevoli.
Bernardeschi: Sarà (forse) perché il rinnovo del contratto fino al 2019 (già avvenuto ma ancora non ufficiale) lo ha deconcentrato, ma oggi Berna è apparso nettamente fuori fase, staccato dalla manovra offensiva dei viola e mai autore di azioni pericolose. Rivedibile.