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120 MINUTI D'ANSIA, DALLE SCELTE SBAGLIATE ALLA VITTORIA CHE PAREVA IMPOSSIBILE

di Sonia Anichini

Stavolta sono veramente arrabbiata con Italiano. La formazione iniziale non mi è piaciuta perché ritenevo che la partita contro il Parma non dovesse essere snobbata visto che era una gara secca e, se si voleva proseguire il cammino in Coppa Italia, serviva molta attenzione. Non so se la squadra di Pecchia sia stata sottovalutata, ma trovarsi in svantaggio dopo il ventesimo e avere preso due gol in due minuti mi è parso un incubo anche perchè ho trovato i ducali in grande forma, che giocavano bene e in velocità, tanto meglio di alcune compagini di serie A. È chiaro che mi è montato un nervoso mica da poco, mi sono imbestialita per tutti i discorsi che avevo sentito e letto in settimana, della strana euforia da Champions che è stata, secondo me in modo azzardato, citata dal direttore Barone come un traguardo e ripresa e sbandierata da molti.

Forse è meglio stare coi piedi per terra perché quanto visto nel primo tempo di ieri sera è stato molto preoccupante anche se in campo c’è stato un gran turn over e le scelte del tecnico sono state dallo stesso rimangiate all’inizio della seconda parte di gara quando ha effettuato quattro sostituzioni e c’è stata anche l’opportunità, più unica che rara da queste parti, di giocare con due punte. Chiaramente i nostri avversari sono calati dopo l’iniziale arrembaggio ma la Fiorentina non ha “spaccato” subito e per rimettere il match sulla carreggiata siamo dovuti arrivare fino all’82’ quando Nzola ha, con un gol molto bello, accorciato le distanze. Quella dell’angolano non era stata fino a quel momento una grande prestazione, era il solito Nzola che gioca a nascondersi dietro agli avversari ma per fortuna ha trovato quella zampata vincente che ha riaperto le prospettive viola che, infatti, si sono consacrate nel pareggio a due minuti dal fischio finale su un rigore battuto da Sottil.

Anche i viola hanno fatti due gol ravvicinati, ma il tempo regolare e il recupero non sono stati sufficienti a designare la vincitrice e ci siamo sciroppati l’ansia dei rigori. Questa è proprio una situazione da cardiopalma, quando ci siamo apprestati a batterli non sapevo se guardare o meno ma devo dire che stavolta i ragazzi sono stati bravi, sia coloro che dal dischetto hanno insaccato, sia il nostro portiere Christensen che, anche se non ha parato i rigori dei parmensi, li ha talmente distratti ballonzando e dicendo penso le peggio cose in danese che li ha costretti a due errori. Christensen era stato bravo anche durata la gara con alcune parate decisive che hanno evitato la figuraccia dell’uscita dalla competizione.

Nel complesso si può dire che ci siamo presi un tempo per uno, o meglio gliene abbiamo regalato uno per scelte non comprensibili ma senza togliere niente al valore del Parma. Come sempre è importante il risultato, il passaggio ai quarti di finale della Coppa Italia, ma avrei preferito patire meno. Spero che qualche indicazione da questa partita il Mister la tragga, perché non si può sottovalutare nessuno e ritrovarci poi a giocare un incontro di oltre 120 minuti che comunque avremo nelle gambe nella settimana che ci porta alla partita contro la Roma all’Olimpico. Che non vengano poi a parlarci di stanchezza domenica perché ci sarà da arrabbiarci di nuovo.

La Signora in viola