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20' DI FOLLIA E POI CI PENSA DAMATO

di Sonia Anichini

Qualcuno può pensare che, per come è andata la partita ieri a San Siro e per il rotondo risultato a favore dei nerazzurri, non ci si debba attaccare all’arbitraggio ma proprio non ce la faccio. Il signor Damato, di conosciuta fede interista, si è preso la rivincita sullo scorso campionato. Molti asserivano che l’Inter fosse una squadra convalescente e lui si è “vestito” da dottore per guarire i suoi mali.

Sicuramente non ha nessuna colpa se la Fiorentina ha giocato, verbo inadatto, i primi venti minuti in maniera folle regalando ben tre gol agli avversari. La difesa viola è riuscita in cinque giorni a prendere sette reti fra coppa e campionato, dando prova di non essere concentrata e in forma…Tomovic o meno in campo! Sembrava di essere entrati in un incubo e che alla fine avremmo subito una fine indecorosa.

Invece così non è stato e nel secondo tempo, in dieci uomini, la Fiorentina ha dato prova di grande carattere, avvalorando la tesi di Liedholm che dice che si gioca meglio con un uomo in meno. Sousa a fine partita si è detto orgoglioso dei suoi ragazzi e della loro reazione, ma ci dovrebbe spiegare come mai la sua squadra nei primi minuti di gioco è spesso in difficoltà.

Tanti erano pronti a rimarcare come i calciatori non fossero più col Mister, dopo quell’inizio disastroso, ma la seconda parte della gara non ha avvalorato questa tesi ed è anche per questo che il portoghese può essere contento.

Resta da capire come mai si è “innamorato” di Tello, come mai al suo posto ha fatto esordire il giovane Perez, perché Vecino non è entrato al posto di uno dei due centrocampisti in difficoltà, insomma qualcosa da discutere di trova, ma non si può negare che i suoi ragazzi abbiano provato a dare una svolta all’incontro consci di avere iniziato in un modo orribile.

Le difficoltà viola sono state però aumentate dal direttore di gara che ha gestito i suoi interventi solo a danno dei viola. Un rigore negato su Gonzalo, sua successiva espulsione ridicola, gomitata di Miranda su Ilicic sancita col solo giallo, valutazioni diverse a seconda della maglia e l’ultimo gol interista nasce infatti da una ripartenza su un fallo non fischiato su Chiesa, proprio negli ultimi istanti in cui i viola stavano dando l’assalto alla porta di Handanovic.

Non avremmo sicuramente ribaltato le sorti di una partita che abbiamo perso per quei venti minuti sciagurati, ma fa molta rabbia vedersi maltrattare così dall’arbitro più che dagli avversari.

L’unico che ha rimarcato questo trattamento è stato Corvino ma, visto che era in tribuna, mi sarebbe piaciuto che avesse detto due parole in merito DDV ma purtroppo così non è stato, lasciandoci anche lui con l’amaro in bocca.

 

La Signora in viola