4-3-3, Il 'passo indietro' di Sinisa Mihajlovic
Sguardo al domani, al campo giocato. Perché poi, al di là di tutti i discorsi, le polemiche, le critiche e le riflessioni, è quello che dà e darà le risposte. Parlare di formazione-anti Sampdoria è prematuro, perché le lune storte degli ultimi tempi insegnano a non far previsioni azzardate. Però un punto sulla tattica, sul modulo, sul 4-3-3 che i viola paiono apprestarsi a mostrare a Marassi, è cosa fattibile.
Un passo indietro, per Mihajlovic. Il suo modulo, quello voluto, sognato e desiderato, quasi mai messo in pratica a Firenze, diventa realtà. Le dichiarazioni "non ho i centrocampisti per uno schema simile" suonarono allora come campanello d'allarme. Adesso, siccome far di necessità virtù è cosa buona e giusta, sembra il rimedio adatto per una Fiorentina che fatica a trovare le trame di gioco giuste per sfondare le retroguardie avversarie.
Non ci sarà Montolivo, squalificato, difficile immaginare una disponibilità anche di D'Agostino. Il lotto si riduce, dunque, a tre uomini. Anzi, a quattro. Perché con Donadel e Zanetti, col primo che potrebbe agire vertice basso, potrebbe scendere in campo in mediana Vargas. Amichevoli sudamericane permettendo, s'intende, il peruviano è pronto a tornare a calcare i terreni di gioco in viola ed accentrarlo potrebbe essere arma giusta per variare anche modulo tattico in corsa. E poi, davanti, non è cosa scontata che il Cerci spento di questi tempi sia ancora riproposto dall'inizio. Viste le ultime prestazioni, difficile tener fuori uno come Ljajic. Ed allora, perché no, il baby serbo insieme a Gilardino e Santana, a formare il tridente oggi più in forma di una Fiorentina da rilanciare? Osare, in fondo, è altra arma buona per cercare di rialzar la testa.