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78 GIORNI DOPO, PER DIMENTICARE PRAGA E PUNTARE ATENE

di Alessandro Di Nardo

Praga è ormai nello specchietto retrovisore, il presente è Vienna: dalle sponde del Danubio parte la rincorsa della Fiorentina alla Conference League. Dopo che solamente 78 gironi fa il cammino di Italiano ed i suoi si era infranto sul piattone di Bowen, al 91' della sfida thriller contro il West Ham, l'imperativo è dimenticare i fantasmi dell'Eden Arena che hanno vagato nella testa di tifosi e squadra per tutta l'estate. 

Oggi si volta pagina: dopo un'estate piena di scossoni di mercato, la Fiorentina si presenta ai nastri di partenza della Conference col desiderio e la legittima aspirazione di arrivare in fondo, fino alla finale del prossimo 29 maggio all'Agia Sophia di Atene. Praga-Vienna-Atene, tre capitali e culle della cultura occidentale che rappresentano passato, presente e futuro per i viola. Lo si è carpito nelle parole e nelle facce dei due condottieri ieri in conferenza stampa, Vincenzo Italiano e Crisitano Biraghi. Il gruppo crede di poter rifare un cammino simile a quello dell'anno scorso, con l'intenzione di riscrivere il finale. Per questo, la gara dell'Allianz Stadion contro il Rapid rappresenta il primo dei due spartiacque della stagione.

E per questo Italiano è intenzionato ad accantonare il turnover "scientifico" utilizzato ad esempio all'inizio della scorsa annata a ridosso del playoff contro il Twente e di riproporre una formazione che è un mix tra fedelissimi e giocatori più in forma: Terracciano, Milenkovic, Biraghi, Arthur e Bonaventura su tutti, a comporre una spina dorsale già vista al Marassi. E anche davanti, il primo centravanti della nuova Euro-Fiorentina potrebbe essere ancora una volta Nzola. Italiano ed i suoi non pensano ad altro che è al presente, a Vienna, da cui inizierà la lunga rincorsa ad Atene.