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8 MESI DI DIGIUNO

di Giacomo Iacobellis

2 reti nel 5-2 rifilato al Genoa al Luigi Ferraris (1 settembre 2013), una contro la Juve nell'andata a Torino degli ottavi di Europa League (13 marzo 2014) e una nel 3-1 del Franchi contro il Chievo (16 marzo 2014). 4 reti in 15 presenze nella scorsa stagione, 0 reti in 7 presenze finora in quella attuale: è questo il bottino di Mario Gomez con la maglia della Fiorentina.

Pochi per uno che nell'estate 2013 è stato pagato 15 milioni e presentato al popolo viola come il campione in grado di alzare l'asticella di una squadra sempre più ambiziosa, pochi per uno che in carriera ha vinto tanto, tantissimo (3 Campionati tedeschi, 2 Coppe di Germania, 2 Supercoppe di Germania e una Champions League), pochi per il centravanti della Nazionale tedesca e troppo pochi per uno che il gol lo ha sempre avuto nel sangue - d'altronde, le 63 reti segnate con lo Stoccarda tra il 2004 e il 2009 e le 75 realizzate col Bayern Monaco tra il 2009-2013 ne sono un'incontestabile dimostrazione. 

A Firenze, infatti, il vero Gomez non si è ancora mai visto. Colpa degli infortuni, che da quando è arrivato all'ombra del Duomo non hanno mai smesso di perseguitarlo , colpa anche di una condizione fisica che in un giocatore della sua stazza è acquisibile solamente se si riesce a mettere nelle gambe un minutaggio importante e non certo delle sporadiche apparizioni.

Nella conferenza stampa di oggi, gli occhi di Gomez mostravano la sua immensa voglia di sentirsi di nuovo protagonista e a chi gli faceva i complimenti per la sua scioltezza nel parlare l'italiano, il panzer ha risposto così: "Mi piacerebbe che la gente iniziasse a farmeli soprattutto per i gol che faccio" (LEGGI QUI). Sintomo di un buon umore ritrovato e del desiderio di ripagare l'affetto di un'intera città che ha creduto in lui tornando a fare quello che sa fare meglio: esultare e far esultare, esattamente come nella sfida "galattica" di Varsavia del passato 16 agosto, quando fu proprio un gran colpo di testa di Mario a sbloccare il risultato contro Cristiano Ronaldo e compagni.

La Fiorentina ha bisogno di lui per risollevarsi da questo momento difficile e il "nuovo" 3-5-2 di Montella dovrà avere proprio in Gomez il suo principale terminale offensivo. Perché 8 mesi di digiuno posson bastare.