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9 MILIONI DI DUBBI

di Giulio Falciai

Dare solo la colpa ad Alban Lafont, per l’uscita dalla Coppa Italia contro l’Atalanta, sarebbe un errore madornale. La Dea ha giocato meglio quasi tutta la partita e ha avuto, praticamente sempre, il dominio del gioco dal rigore di Ilicic in poi. Però, nonostante questo, una piccola analisi sul portierino francese va fatta. 

L’errore che ha commesso giovedì è grave e su questo non ci piove. Non è la prima volta che il classe ‘99 a causa di papere o uscite horror ribalta il risultato a favore degli avversari. Basti pensare all’uscita contro la Roma, da cui poi arrivò il gol di Florenzi, contro il Chievo, a Verona, dove fece un errore gravissimo per poi essere graziato dal VAR, i gol di Sensi e Duncan a Sassuolo, ma anche contro l’Atalanta in Coppa Italia, a Firenze, dove su tre gol subiti sicuramente in due poteva fare decisamente meglio e tantissimi altri. 

Le grandi prestazioni ci sono state, ma forse si contano sulle dita di una mano. Una grandissima partita contro il Napoli, ma se poi fai errori simili a quello di giovedì o comunque dai l’impressione, come portiere, che manchi in alcuni fondamentali, i tifosi, delle 3-4 grandi parate in una partita, giustamente, se ne scordano. 
Il rendimento di Lafont potrebbe essere anche accettabile se fosse un giovane che viene dalle giovanili viola, quindi pagato zero euro, e a cui la società decide di dar fiducia. Peccato non sia affatto così ma che questa estate i viola hanno dovuto versare ben 9 milioni di euro nelle casse del Tolosa per acquistarlo. 9 milioni di euro. Poco meno della metà dell’acquisto più caro della storia della Fiorentina.

La domanda allora sorge spontanea: la Fiorentina aveva realmente bisogno di andare a scovare un portiere francese del ‘99, spendendo 9 milioni di euro, senza nemmeno guardare cosa aveva in casa?
Dragowski, appena ha avuto la fiducia di un allenatore e una titolarità fissa, sta facendo prestazioni record. Cerofolini, italiano, primo portiere della Nazionale under 20, dopo qualche problema a Cosenza adesso a Bisceglie ha mantenuto sei volte la rete inviolata in appena 11 presenze. Ecco analizzando questi dati forse la risposta vien da sé. 
Su Cerofolini ci sarebbe poi da aggiungere che ormai da due, tre anni, c'è questa volontà di italianizzazione da parte della Fiorentina. E allora come mai dal momento in cui possiedi in casa il primo portiere della Nazionale italiana under 20, vai a comprare un portiere della Francia under 20?

Bisogna stare sempre attenti con i giudizi avventati perché anche il brasiliano Neto era criticato per le sue prestazioni insufficienti e le sue papere per poi essersene andato tra i rimpianti. Però con 9 milioni di euro, magari, riuscivi ad assicurati un centrocampista discreto, cosa molto più utile visto il rendimento della mediana viola. Comunque, insieme a Pjaca e Gerson, Lafont è sicuramente, per il momento, una scommessa più che persa del mercato viola.