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A CACCIA DELL'EQUILIBRIO PERDUTO

di Luciana Magistrato

Domenica arriva la Lazio e per la difesa viola sarà una nuova prova del nove. E nove sono anche i gol presi in una settimana tra Inter e Atalanta. Ma la difesa della Fiorentina dal 2019 non è più quella imperforabile che sembrava essere nella prima parte di stagione, quando si segnavano pochi gol ma se ne prendevano anche pochi. Da gennaio è arrivato Muriel e il colombiano ha decisamente cambiato la squadra in meglio per quanto riguarda l'attacco che fino a quel momento aveva avuto le polveri bagnate, ma con una formazione in campo votata all'assalto della rete avversaria, la Fiorentina non ha più trovato quell'equilibrio che le permetteva di essere concentrata dietro. I risultati sono eloquenti perché dopo la vittoria per 2-0 in Coppa a Torino, la squadra ha sempre preso gol a parte con il Napoli pur vincendo o pareggiando fino all'unica sconfitta a Bergamo: 3-3 con la Sampdoria, addirittura 4-3 a Verona con il Chievo, 7-1 con la Roma in Coppa, 1-1 ad Udine, 0-0 con Napoli, 4-1 a Ferrara, 3-3 con Inter, 3-3 con Atalanta in Coppa e sconfitta per 1-3 a Bergamo, come detto. Insomma il bottino è di 18 gol subiti in dieci partite giocate. Tra infortuni, squalifiche e improvvisi cambi di modulo da parte di Pioli (passando anche alla difesa a tre che ha però impoverito il centrocampo incapace di fare per 90 minuti entrambi le fasi) la difesa è diventata in poco tempo un colabrodo, al quale il tecnico deve mettere delle pezze al più presto per non buttare alle ortiche un'altra stagione. Pioli deve ritrovare in particolare la brillantezza di Milenkovic che al centro della difesa non ha mai impressionato e di Hugo, troppo falloso in maniera decisiva, sperando che Pezzella ritrovi subito la forma dopo l'infortunio. Con il serbo a destra (chi l'ha sostituito non ha fatto male ben inteso, anzi...) magari la Fiorentina potrebbe ritrovare più equilibrio sperando che a sinistra Biraghi le regga tutte, nazionale compresa, visto che Hancko non ha la fiducia piena del tecnico che poco volentieri rinuncia ai suoi titolari.