A DIFESA DELLA DIFESA. MA ORA URGONO DEI CORRETTIVI
Ha scelto di spostare l'attenzione ancora una volta sulla poca lucidità dell'attacco, Vincenzo Italiano. Eppure la sensazione emersa forte e chiara dalla sconfitta di ieri contro l'Empoli è che la Fiorentina abbia perso la partita soprattutto per una serata storta della fase difensiva. E' vero, il triste numero 0 alla casella dei gol fatti con gli azzurri stride e non poco eppure non si può non ricordare che i viola si presentavano al derby con il terzo attacco del campionato e con il maggior numero di marcatori diversi andati in rete di questo avvio di stagione (9). Non solo: era addirittura da gennaio (nel ko per 1-0 con il Torino) che Gonzalez e compagni non rimanevano a secco al Franchi in campionato: da quel momento, ben dodici gare interne consecutive con almeno una rete all'attivo.
Ecco perché, se da un lato quella di ieri può essere realmente ridimensionata a una nottataccia per tutto il pacchetto offensivo (con maggior protagonista in negativo Nzola, al momento fermo a un solo gol in stagione e leader della speciale classifica del maggior numero di palle perse in Serie A, ben 20), qualche campanello d'allarme in più deve suonare a proposito della tenuta difensiva. Sulla quale Italiano - intervenuto nel post-partita a Sky - ha fatto una strenua difesa ("Non penso che abbiamo trascurato la fase difensiva in questa partita, così come in altre. Non accetto sentir dire tutte le volte che la Fiorentina non sappia lavorare nel reparto arretrato" il suo pensiero). Eppure, numeri alla mano, le reti di Caputo e Gyasi raccontano come la squadra viola abbia subito sei gol nelle ultime quattro partite interne in Serie A, uno in più rispetto alle precedenti otto sfide interne affrontate nel torneo.
Certo, nella seconda striscia citata il raffronto viene fatto con la coda della scorsa stagione, quando alcuni degli interpreti erano diversi (oggi Igor, Terzic e Venuti non ci sono più) e - soprattutto - la Fiorentina stava forse attraversando il miglior momento della stagione. Eppure è un dato di fatto che se, dopo nove turni, la fase offensiva viola è ancora premiata come una delle migliori del campionato (è quarta, con davanti solo Inter, Roma e Napoli) là dietro i numeri continuino ad essere diversi (le tredici reti subite - peggior rendimento nell'era Italiano dopo 9 turni - pongono Biraghi e compagni al 12° posto della Serie A, in compagnia di Frosinone e Udinese).
Nessuna tragedia ovviamente. Il quarto posto che ancora premia la formazione di Italiano come una delle rivelazioni del torneo certifica la bontà complessiva del lavoro svolto da allenatore e dirigenza nel corso di questi mesi. Qualche correttivo, però, adesso serve come il pane per non vanificare una parte del lavoro portato avanti fin qui.