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A MANI VUOTE

di Dimitri Conti

Probabilmente lo stesso Pantaleo Corvino non si aspettava di arrivare al 17 luglio con tale immobilismo sul fronte del calciomercato. E soprattutto, almeno sette giorni or sono, non si sarebbe potuto immaginare di rischiare di rimanere con un pugno di mosche su ambo i fronti legati ai due croati Pjaca e Pasalic, con i cui entourage sono vigenti rapporti solidissimi. Che, a quanto pare, non bastano: da una parte la Juventus vuole la certezza di monetizzare al massimo a fine stagione, inserendo dunque l'obbligo di riscatto nell'affare, e dall'altra l'Atalanta pare aver ormai superato i viola per il centrocampista ex Milan, sfruttando gli ottimi rapporti in essere con il Chelsea e quelli decisamente meno buoni tra londinesi e gigliate.

Perciò Corvino deve obbligatoriamente studiare dei piani di salvataggio anche per avere maggior forza contrattuale sul tavolo delle trattative. Ed ecco che se davanti non si dovesse fare nulla per Pjaca, il dg gigliato potrebbe allora valutare l'ipotesi El Shaarawy, soprattutto nel caso che la Roma riesca a portare Berardi al suo ex allenatore Di Francesco. Defrel, invece, sarebbe stato bocciato da Pioli che lo vede poco esterno, ruolo in cui al tecnico viola servono caratteristiche differenti. Rimane sempre in piedi la pista che porta a De Paul dell'Udinese. A centrocampo invece, oltre al ritorno di fiamma per Grassi - anche se c'è da capire come voglia gestirne l'uscita il Napoli - ci sono i soliti nomi di Battaglia, Berge, Radoja e - soprattutto - Soucek sullo sfondo. Ma allo stato attuale delle cose, le mani paiono più vuote che altro.