A MENTE FREDDA
'A nuttata, alla fine, è passata. Bruciano, bruciano ancora come non mai i quattro schiaffi rimediati sabato sera all'Olimpico, così come è una piaga ancora dolorosa l'aggancio in zona europea da parte della Roma. I numeri che hanno caratterizzato quest'ultima domenica, inoltre, non sono stati particolarmente incoraggianti: la vittoria dell'Inter ai danni del Napoli ha allontanato inevitabilmente il terzo posto in classifica, così come il successo del Milan ha permesso ai rossoneri, fino a qualche settimana fa addirittura a -13 dalla Fiorentina, di avvicinarsi alle zone nobili della classifica dove, in attesa del posticipo di questa sera tra Bologna e Lazio, regna la più totale bagarre.
Al giro di boa, però, ne mancano solo tre, e tutte sulla carta (n.b.: ''sulla carta'') abbordabili. Tre partite per capire quanti scalini potrà ancora salire (o scendere) la squadra di Montella, tre incontri che separano la Fiorentina dalla finestra del calciomercato, per il quale senz'altro i due punti racimolati in queste ultime tre settimane avranno fornito interessanti oltre che doverose considerazioni. Sarà infatti fondamentale una riflessione sia per l'attacco (dove permane il problema del gol del reparto avanzato, nonostante le sei reti degli ultimi match), sia per il centrocampo, dove l'ennesima entrata killer di Olivera - graziata dall'arbitro Banti - ha messo in luce tutti i limiti di chi, in futuro, si potrebbe trovare nella spiacevole condizione di dover sostituire Pizarro, forse davvero l'unico giocatore da cui questa Viola dipende in gran parte.