A METÀ DELL'OPERA
Si sa, il titolo d'inverno spesso e volentieri si è rivelato premonitore di grandi successi ma talvolta ha anche rappresentato soltanto un effimero traguardo. Lo sanno bene gli stessi tifosi viola, almeno quelli che hanno ancora ben impresso il titolo di campioni d'inverno di quasi 25 anni fa, quando quella squadra viola si ritrovò orfana di Batistuta infortunato e con Edmundo in partenza per il Brasile. Altri tempi, altra Fiorentina, e tuttavia poco interesserebbero eventuali paralleli con gli attuali campioni d'inverno di casa Inter.
Molto più interessante, semmai, sottolineare come al termine del girone d'andata la Fiorentina si possa godere un mezzo traguardo che è già europeo, nonchè una metà dell'opera più che positiva. Perchè al settimo posto e a quota 32 punti i viola oggi come oggi si qualificherebbero alla Conference League, sorta di Europa League 2 nella quale la Roma di Mourinho ha incontrato più di un ostacolo. Forse soltanto una rilevazione statistica, quella sancita dal termine del girone d'andata, ma pur sempre una bella dimostrazione di forza per un gruppo rinnovato solo nello spirito, visti i molti calciatori in viola ormai da anni.
E d'altronde se il lavoro di Italiano ha subito mostrato frutti importanti, che fosse il gioco in campo o i risultati in classifica, è stato col passare del tempo che anche la società si è resa conto dell'opportunità stagionale di bruciare le tappe, facendo la corsa su quella Roma (o la cugina Lazio) e soprattutto consegnando al tecnico (il prima possibile) l'esterno mancante e individuato in Ikonè. Una mossa dal quale traspare la volontà di accelerare il passo e riprendersi lo scenario europeo, per non lasciar cadere nel vuoto un mezzo obiettivo centrato come il settimo posto al giro di boa stagionale.