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A METÀ STRADA

di Tommaso Loreto

Il risultato lascia aperta qualsiasi ipotesi. Inclusa ovviamente quella di una Fiorentina più cattiva sotto porta e in grado di chiudere eventualmente la qualificazione per la finale di Coppa Italia. I viola tornano però con un retrogusto amaro in bocca da Udine, e ultimamente pare che il rientro dal Friuli abbia sempre lo stesso sapore. Perchè nel momento migliore, quando la Fiorentina sembrava aver in pugno la gara e mancasse soltanto il colpo del k.o., è arrivata la doccia fredda del gol di Muriel. E perchè tutto sommato il risultato suona fin troppo negativo per la squadra di Montella.

Che si è fatta infilare nell'azione del primo gol forse in modo ingenuo, ma che ha reagito immediatamente. Trovando un pareggio tanto importante quanto impressionante vista la potenza del tiro di Vargas, e giocando un secondo tempo su altri ritmi rispetto alla prima frazione. E' stata quella la fase migliore della partita dei viola, con qualche occasione non sfruttata per poco sia da Joaquin che da Matri, entrambi autori di una buona prova. Se vogliamo una sconfitta abbastanza immeritata per la Fiorentina, che ha intatte probabilità di centrare la qualificazione alla finale. 

A margine del retrogusto amarognolo, tuttavia, restano anche sensazioni già vissute. Quelle di un'occasione che poteva essere colta diversamente, di una mentalità non ancora pienamente vincente e di una crescita non ancora definitiva. Una sorta di viaggio arrivato soltanto a metà strada. Perchè pur in una buona prestazione come quella vista a Udine sono emerse sbavature che la Fiorentina ha pagato a caro prezzo. Come sulla ripartenza che ha portato Di Natale al gol e come sull'eccessiva libertà concessa a Muriel in occasione del tiro del 2-1. 

Troppi leziosismi che, a tratti, non hanno consentito alla Fiorentina di concretizzare il gioco e azzannare l'avversario in difficoltà per ipotecare la gara di ritorno. Su questo aspetto, che tende a ripetersi, servirà riflettere. Sensazioni, ahinoi, già sperimentate anche quelle delle scelte arbitrali, con un presunto rigore non concesso per fallo di mano dopo il tocco di Matri. Ma questa è un'altra storia, fin troppo nota, e interessa sicuramente di più quella che i viola scriveranno a cominciare da martedì sera nella gara di ritorno contro l'Udinese.