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A PICCOLI PASSI

di Tommaso Loreto

La Fiorentina parla, si fa sentire. E questa, in tempi di silenzio e attesa, è già una notizia. Il club viola prende posizione sul caso Jovetic ("Non è sul mercato" - ha ribadito ADV qualche giorno fa) e successivamente disegna le coordinate per la navigazione (rigorosamente a vista) del prossimo anno. Dopo il c.d.a. di ieri, del resto, era preventivabile che si comunicassero obiettivi e dinamiche della prossima stagione. Una riunione, quest'ultima, nella quale non c'era lo stesso ADV, ma della quale ha comunque parlato con dovizia di dettagli il presidente operativo Mario Cognigni.

E rileggendo il lungo comunicato, se non è possibile trovare le cifre che di fatto indicherebbero il budget per il prossimo mercato, l'aspetto più importante resta quello di un recente sforzo economico per ripianare le perdite, e la voglia di riportare la Fiorentina nelle posizioni che le competono. Magari sfruttando anche il "Franchi" come vero e proprio luogo deputato ad eventi di ogni genere (ultimi in ordine cronologico i concerti di Bruce Springsteen e Madonna), ma soprattutto cercando formule adeguate sul mercato che consentano a Pradè e Macia (da quest'ultimo il club viola si aspetta molto) di ricostruire la squadra.

In altri termini, almeno al momento, non è dato sapere se ci saranno nuovi investimenti nel mercato, seppure la sensazione è che la Fiorentina dovrà comunque cercare di reggersi sulle proprie gambe. Senza nuovi innesti finanziari, e senza rilanci milionari che di questi tempi, comunque, non vanno di moda praticamente da nessuna parte d'Italia. A piccoli passi, un indizio dopo l'altro, non ultimo quello di Lazzari, la società comincia a predisporre il futuro imminente. Un futuro che passerà necessariamente dal mercato, dall'inventiva e dalle capacità di Pradè e Macia, e dalle opportunità che si presenteranno da qui al 31 agosto.

Con quale speranza? Che le risorse, limitate, delle ultime due stagioni possano almeno regalare ai tifosi viola una squadra se non proprio in grado di vincere, almeno in condizioni di poter divertire e riportare la gente in uno stadio che, tra le altre cose, sarà senza barriere. Basterà?