A RAPPORTO DA ANDREA
A rapporto. Andrea Della Valle scende a Firenze non certo per un'amichevole saluto alla squadra. Nossignore. Chiamerà a sè Sinisa Mihajlovic, nel pomeriggio, e gli spiegherà quelle che sono le intenzioni societarie. Rialzarsi, tornare a vincere, ripartire. Subito, senza sconti, senza possibilità d'appello. Quando la società, fuor di microfono, racconta di ultimatum che non sono ancora arrivati, osservare e riascoltare i termini non è certo un errore. Ancora. Per adesso, dunque.
Perché perdere col Genoa significherebbe salutare la truppa in anticipo. Perché pareggiare vorrebbe dire forse riceverlo, quell'ultimatum, per la sfida contro il Chievo. Vincere vorrebbe dire rimandare gli esami, in attesa che il tempo e i risultati cancellino fischi e fiaschi. E' legato tutto ai risultati, in maniera forte, decisa. Ma non solo: perché vincere deve esser seguito anche da convincere, perché altrimenti il rischio è che nel turno successivo la Fiorentina torni nuovamente nel limbo e nella mediocrità.
Per questo la presenza di Andrea Della Valle, questo pomeriggio, non è il solito giro per salutare e caricare la squadra. No. Vuole leggere negli occhi dei giocatori e di Mihajlovic la voglia di ripartire. In discussione, infatti, non c'è solo l'allenatore serbo ma anche calciatori che sembrano aver mollato, che paiono aver perso grinta, voglia e carattere. Serve un cambio di marcia, radicale, anche da parte loro.Altrimenti sarà rivoluzione e non soltanto tattica.