A TEMPO DEBITO
A cinque partite dal termine diventa (anche) il futuro del tecnico l’argomento più attuale, questione certamente nevralgica per il futuro ma probabilmente non così impellente come gli impegni che attendono la squadra. Ventiquattr'ore dopo la sconfitta di Salerno l’esistenza di una clausola rescissoria nel contratto dell’allenatore ha ulteriormente acceso il dibattito, fosse solo per quanto la precedente clausola (quella con lo Spezia) aveva fatto discutere la scorsa estate.
Di certo c’è che la Fiorentina si è così tutelata di fronte a eventuali sirene del mercato, mettendo sul contratto in questione una doppia cifra che la dice lunga sul valore (previsto) del tecnico. Conguaglio che mette il club al riparo da eventuali sorprese in arrivo la prossima estate. Difficile immaginare che qualcuno sia pronto a pagare almeno 10 milioni nel giro di due settimane, le prime di giugno, più facile che in questo modo qualsiasi ipotesi (anche la più remota) possa poi essere affrontata con maggior sicurezza economica per trovare un sostituto.
Così premesso che da parte di Italiano non è mai arrivato nessun riferimento a un domani da spendere altrove, al contrario è filtrata la totale disponibilità a programmare in viola la prossima stagione in linea con quanto riferito dal dg Barone, restano le dinamiche di costruzione dell’organico del prossimo anno (nonché le ambizioni) a rappresentare una delle prime discriminanti da affrontare subito dopo la fine del campionato.
Al di là di un rapporto che forse si poteva decidere di cementare già in tempi non sospetti, evitando strumentalizzazioni come quelle già in circolo e premiando il lavoro di un tecnico protagonista della ricostruzione mentale estiva e uscito indenne dal mercato di gennaio, resta l’accordo già sottoscritto per due anni (più un’opzione sul terzo) a legittimare posizione e parole della società, che per bocca del suo dg ha semplicemente rimandato tutto a fine stagione quando davvero le parti si confronteranno e valuteranno il da farsi.
Perchè se è vero che ora come ora la priorità di Italiano e della squadra è il campo e la classifica, è altrettanto evidente la crescita del tecnico nel suo valore e nella sua valutazione, aspetto confermato dall’interesse rilanciato ieri da parte del Napoli di De Laurentiis ma anche di uno sguardo che resiste da Bergamo, dove il futuro di Gasperini non è poi così scontato e dove i nuovi ingressi americani nell’Atalanta avrebbero reso il nome di Italiano ancora più gettonato.
Normali conseguenze di una stagione ottima come quella della Fiorentina e del suo allenatore (primo artefice di risultati che pochissimi avrebbero previsto) che fino a prova contraria adesso ha nel mirino esclusivamente il ritorno dei viola in Europa e solo in un secondo momento un doveroso confronto con la società. Per conoscere ambizioni e progetti, certo, ma anche per programmare una nuova stagione che tutti si augurano sia più impegnativa. Soprattutto fuori dai confini nazionali.