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A UDINE DA TERZO MIGLIOR ATTACCO. CON O SENZA NICO?

di Ludovico Mauro

Amara è stata la prima trasferta europea della stagione dei viola, con un pareggio sul campo del Genk dopo essere stati per due volte in vantaggio ma col serio rischio di incappare in una sconfitta, con i belgi che allo scadere hanno centrato in pieno un palo. 

L'altra nota, forse anche più amara (dipenderà soprattutto dall’entità) della serata di Conference riguarda il trauma subito da Nico Gonzalez, richiamato in panchina a seguito di una botta incassata durante il primo tempo. Domani l’argentino svolgerà accertamenti più approfonditi e se ne saprà di più, ma di certo la sua presenza per domenica a Udine non può essere considerata sicura.  

È banale dirlo, ma il giocatore - da parte sua fiducioso di tornare velocemente - costituirebbe una risorsa non da poco, specie se si considera che da inizio campionato la Fiorentina è sì il terzo miglior attacco della Serie A (9 gol fatti, al pari di Juventus e Milan ma dietro a Inter e Roma), ma le sue due punte non hanno ancora portato in dote alcuna rete. E anzi, proprio l’ex Stoccarda è stata l’unica pedina del parco attaccanti di Italiano a mostrare un po’ di costanza nel bucare la porta avversaria, con già quattro reti in stagione.  

La sosta è ancora lontana e dista altre cinque gare in poco più di due settimane. Così, nell'attesa che Nzola e Beltran inizino a dare il loro contributo alla causa viola, diventa ancor più fondamentale avere sempre a disposizione il miglior Gonzalez.