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"ACCADDE OGGI", 6/6/93, per non dimenticare...

di Stefano Borgi

Al confronto, Daniele De Rossi è un principiante. Se li mettiamo accanto, il suo fallo di mano è acqua fresca (ricordate? Era il 4 maggio 2013, Mazzoleni chiuse gli occhi e di fatto decretò l'esclusione della Fiorentina dalla Champions League), un gesto istintivo passibile appena di un buffetto, di un bonario rimprovero. Mai e poi mai si potrebbe paragonare alla madre di tutte le ingiustizie (o meglio, una delle tante...) che fu perpetrata il 6 giugno 1993, esattamente 20 anni fa. Per questo diciamo di non dimenticare, perchè certi episodi non diventino normalità, non provochino assuefazione. Perchè l'arroganza, il sopruso, non si trasformino in regole da rispettare. Diciamo di non dimenticare perchè qualcuno ha osato tacciare i fiorentini di vittimismo, di mania di persecuzione. Ecco, sappiano lor signori che Firenze e la Fiorentina subisce situazioni simili da generazioni (come vediamo, anche peggiori delle attuali...) e la coincidenza cronologica che andiamo a raccontare ne è l'ennesima conferma.

CRONACA DI UNA RETROCESSIONE ANNUNCIATA - Non ce ne vogliano i benpensanti, ma il tifoso della Fiorentina non potrà mai dimenticare ciò che accadde all'Olimpico di Roma il 6 giugno 1993. Due i momenti decisivi: il gol sbagliato da Andrea Carnevale, a porta vuota, durante Roma-Udinese della 34° ed ultima giornata di campionato. Il gol di Stefano Desideri (romano e romanista...) che pochi minuti dopo (si era all'80'...) fissò sull'1-1 il risultato di quella sciagurata partita. Il verdetto finale fu tremendo: Fiorentina in serie B (complice la classifica avulsa a lei sfavorevole nei confronti degli stessi friulani e del Brescia), Udinese che poteva giocarsi la permanenza in serie A (poi raggiunta) nello spareggio contro le "rondinelle". A cucire il tutto un sospiro, un gemito di dolore che in quei momenti pervase l'aria primaverile intorno al “Comunale” di Firenze. In quei terribili minuti la Fiorentina della coppia Chiarugi-Antognoni maramaldeggiava sul Foggia di Zeman, lottava per un traguardo che le spettava, per censo, per blasone, per valore sul campo. La notizia del gol di Desideri, invece, voleva dire che la Fiorentina sprofondava in serie B: dopo due scudetti, 5 coppe Italia, a distaanza di 55 anni dal campionato '37-'38... l'ultima retrocessione. Retrocedeva la Fiorentina di Cecchi Gori, di Effenberg e Batistuta, di Laudrup e Baiano, di Orlando e Di Mauro... Retrocedeva la squadra più forte che sia mai retrocessa. E tutto (o quasi tutto... prima c'erano stati gli episodi arbitrali, il "palazzo", Matarrese) a causa di quel gol sbagliato a porta vuota. Non retrocedeva però Firenze, la Firenze sportiva, che si rimboccò le maniche e si rialzò subito l'anno dopo. Perchè tutta questa premessa? Perchè crediamo che quell'episodio sia la genesi dell'antipatia (eufemismo), dell'astio che intercorre tra Roma e Fiorentina. Esattamente da quel 6 giugno 1993. Qualcuno potrà obiettare... Chi vi dice che Carnevale sbagliò apposta quel gol? Nessuno, figurarsi... mancano le prove. Diciamo solo che l'anno dopo Andrea Carnevale passò proprio all'Udinese, salva anche grazie a quel gol sbagliato a porta vuota. Oggi che succede? Andrea Carnevale è ancora all'Udinese, come responsabile degli osservatori. Quando si dice lungimiranza e programmazione. Fin quì la cronaca, il resto lo lasciamo giudicare ad altri... L'importante è non dimenticare.


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