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ACCADDE OGGI, Juve ko al 94', orgasmo viola

di Stefano Borgi

Battere la Juventus con un gol dopo il 90' è una specie di postulato, un assioma indimostrabile, un qualcosa di indefinibile e di magico messi insieme. Certamente per il tifoso viola medio è l'apice della goduria. Poi, ci sono due scuole di pensiero: quella che predilige battere i "gobbi" in casa, magari con un gol all'ultimo minuto realizzato sotto la "Fiesole" (e a quello ci pensò Borgonovo il 15 gennaio 1989). C'è invece quella che ritiene più godurioso battere le strisce bianconere in trasferta, a Torino, magari con un gol in pieno recupero. Diciamo al 94'. Si tratta di gusti, di mode... L'importante (dice ancora il tifoso viola medio) è battere la Juve, sempre e comunque. Come? Non importa, in ogni caso si gode. Certo che, fare come quel 2 marzo 2008, passare in vantaggio (con uno che, guarda caso, si chiama Gobbi), andare sotto e recuperare... non ha prezzo. Se poi consideriamo che da 20 anni la Fiorentina non batteva la Juventus a casa sua (dal 15 maggio 1988, 2-1 con gol di Baggio e Di Chiara) allora beh... forse la vittoria che andiamo a raccontare rappresenta davvero il massimo dell'orgasmo viola.

Ma andiamo con ordine. Iniziamo col dire che la Fiorentina mancava di Mutu e Liverani squalificati, mica due a caso. Viola reduci dalla vittoria  col Livorno (decise un gol di Papa Waigo, da qui a poche righe ne sentiremo ancora parlare) che inseguono la prima qualificazione Champions League, Cesare Prandelli schiera un 4-3-2-1 con Frey in porta, Ujfalusi e Gobbi esterni bassi, Gamberini e Kroldrup centrali di difesa. A centrocampo, da destra a sinistra, Kuzmanovic, Donadel e Montolivo. Tra le linee Jorgensen e Santana assistono Pazzini, unica punta viola. La Juventus, per parte sua, schiera campioni del mondo come Buffon, Camoranesi, Del Piero... in più gente come Trezeguet, Sissoko, Zanetti. Insomma, c'è da stare attenti. In panchina, poi, siede Claudio Ranieri, e per quanto ci riguarda un motivo in più per far bene. La partita è un continuo colpo di scena: vantaggio (come detto) con Gobbi dopo un geometrico triangolo con Jorgensen, pareggia Sissoko in rovesciata (quà ci mette del suo anche Frey), di nuovo vantaggio bianconero con Camoranesi, al volo, su azione di calcio d'angolo. A questo punto l'intuizione vincente, il doppio cambio Osvaldo-Papa Waigo (i due entreranno a pochi minuti di distanza tra loro) per Ujfalusi e Santana. Un colpo da maestro, non c'è che dire, ed una volta di più Prandelli si mostrò il migliore di tutti. Al 76' il Papa nero viola pareggia in equilibrio precario, mentre al 94' è lo stesso senegalese a crossare teso, in mezzo all'area, dove Pablo Daniel Osvaldo incorna di testa per il 3-2 definitivo. Quello che successe dopo, appartene oramai alla storia. Gioia, felicità, delirio, un mix di emozioni fece da corollario ad uno dei momenti più indimenticabili della Firenzeviola. Osvaldo che corre verso la bandierina simulando la mitraglia di Batistuta (suo idolo dichiarato), Buffon che calcia via il pallone stizzito, l'arbitro che espelle lo stesso Osvaldo (già ammonito) reo di essersi tolto la maglia (sinceramente...ma chi se ne importa...) Un'impresa titanica arrivata dopo 95' minuti di passione, sofferenza, il trionfo della Fiorentina, di Firenze, di tutti i fiorentini.

C'è poi il terzo tempo, il ritorno degli eroi all'aeroporto Amerigo Vespucci. 2000 tifosi impazziti accolgono la squadra, con cori, canti, sciarpe e bandiere, i giocatori viola che dal pullman fotografano increduli le scene di giubilo, Seba Frey che batte i pugni sul vetro e risponde da vero ultras...il cielo che si colora di viola. Sembra passato un secolo, ma Firenze, per la Fiorentina, è tutto questo. E forse anche di più.

Il LINK di Juventus-Fiorentina 2-3 del 2 marzo 2008

Il ritorno all'aeroporto dei giocatori viola dopo il 3-2 sulla Juventus


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