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"ACCADDE OGGI", Viola campioni d'inverno...

di Stefano Borgi

Era il 17 gennaio 1999, e sembra passato un secolo. Anzi, a qualcuno sembrerà indelicato, irrispettoso, quasi cinico rivivere in questo momento (attenzione...momentaneo, oltre che sfortunato. Come cantava qualcuno, dopo tre sconfitte consecutive... "prendila così, non possiamo farne un dramma") una delle giornate più belle della recente storia viola. E invece, fedeli al principio che senza passato non ci può essere futuro, ripercorriamo quel Fiorentina-Cagliari di 14 anni fa con gioia, ed anche un pò di nostalgia. Erano anni nei quali la Fiorentina vinceva, lo stadio era stracolmo, ed i viola si laureavano addirittura campioni d'inverno. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto un corso e ricorso storico: quel giorno si disputava l'ultima del girone d'andata e ricorderete come Fiorentina-Cagliari si fosse disputata all'ultima giornata anche nella stagione '81-'82: a Firenze finì 1-1 (gol di Sacchetti e Piras) e nonostante il punto perso la Fiorentina si aggiudicò il platonico titolo di campione d'inverno. Platonico fino ad un certo punto poichè fino ad allora tagliare per primi quel traguardo voleva dire nella maggioranza dei casi vincere lo scudetto. La Fiorentina di De Sisti rappresentò purtroppo un'amara eccezione, il resto lo farà un finale da "meglio secondi che ladri". 17 anni dopo si replica, e ripercorriamo il rocambolesco svolgimento di quel pomeriggio. Inutile dire che era una Fiorentina fortissima, piena zeppa di campioni, ed anche i gregari brillavano di luce propria. Quel giorno scesero in campo Toldo; Torricelli, Firicano, Repka, Heinrich; Oliveira (dal 45' Robbiati), Cois, Rui Costa, Amoroso (dal 60' Esposito); Edmundo, Batistuta. Un 4-4-2 assai scolastico indorato da Giovanni Trapattoni, sempre attento ad esaltare le caratteristiche dei singoli giocatori. Dall'altra parte un giovanissimo Cagliari, allenato da un altrettanto rampante Giampiero Ventura, che mostrò un'invidiabile organizzazione di gioco impreziosita dal talento dell'uruguaiano O'Neill, corroborato dalla geometria di Cristiano Zanetti, e dalla velocità degli attaccanti Muzzi e De Patre. 

LA PARTITA - Pronti via e dopo appena 7 minuti Rui Costa pennella per Batistuta che fulmina di testa il cagliaritano Scarpi per l'1-0. L'esultanza del portoghese sarà un misto di rabbia e di ribellione per alcune critiche ricevute in settimana nientemeno che da Vittorio Cecchi Gori. Oggetto del contendere? Il dualismo col brasiliano Edmundo, per il quale il presidente aveva una smaccata predilezione. Fiorentina dunque in vantaggio, ma non è giornata: Edmundo non ha voglia, cammina disinteressandosi della partita e il gioco stenta a decollare. I sardi, dal canto loro, volano sulle ali dell'entusiasmo. Al 32' pareggia O'Neill di testa su iniziativa di Vasari, ed al 59' (sull'ennesimo pallone perduto da Edmundo a centrocampo) parte un contropiede micidiale conclusosi da un'inzuccata di De Patre che fa 2-1. A questo punto sembra tutto perduto, o quasi, perchè all'improvviso scatta la follia di Edmundo. Pochi minuti ed un pallone vagante a centrocampo viene addomesticato dal piede fatato di "O'Animal", due dribbling ed un sinistro radente dal limite dell'area che fa 2-2. La scena che ne consegue ha del pazzesco: tutti i compagni si buttano sul brasiliano, lui sembra quasi infastidito, si sottrae all'abbraccio, torna a centrocampo senza tradire il minimo segno di gioia. Ancora tre minuti, calcio d'angolo di Robbiati (succede tutto sotto la Fiesole!) e Bati-gol si avventa nell'area piccola scaraventando in rete il pallone del 3-2. All'89' l'apoteosi: contropiede viola innescato da Edmundo per Cois, percussione sulla destra, passaggio arretrato per l'accorrente Re Leone che batte a colpo sicuro. Dopo aver "ciccato" in un primo tempo il pallone, Gabriel colpisce senza pietà per il 4-2 finale. Lo stadio è in delirio, dalle stalle alle stelle in pochi minuti, dall'Inferno al Paradiso, da un probabile secondo posto al titolo di campione d'inverno. In quel momento il terzo scudetto sembra diventare realtà. La Fiorentina proseguirà il suo cammino vincente per altre due giornate (3-0 ad Empoli, 3-0 al Vicenza in casa) fino allo 0-0 casalingo col Milan che segnò la fine del sogno: la lancetta inaugura l'ultimo quarto d'ora ed un contropiede fulminante si infrange sul crack del ginocchio destro del Re Leone. Poche ore dopo Edmundo prenderà il primo volo per Rio De Janeiro (destinazione Carnevale) e con lui se ne andranno i sogni di gloria dei tifosi viola. Alla fine la Fiorentina terminerà il suo campionato al terzo posto con ben 10 sconfitte fuori casa. Chi può si faccia l'esame di coscienza. Ma sopratutto è stata l'ultima volta nella quale la Fiorentina si è avvicinata a quel traguardo storico che si chiama "terzo scudetto". A dirlo oggi sembra davvero passato un secolo...


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La clip di Fiorentina-Cagliari 4-2 del 17 gennaio 1999