.

ACCIACCATO, INCUPITO, A SECCO: ORA JOVIC VUOLE LA SVOLTA

di Andrea Giannattasio

Viene davvero da pensare che l'unico modo che Luka Jovic ha per sbloccarsi e ritrovare continuità con la via del gol possa essere quello di iniziare a palleggiare, al termine di ogni allenamento, assieme a Rocco Commisso. Fu anche grazie a questo - ha sempre simpaticamente raccontato il presidente viola - che Dusan Vlahovic nel 2020 riuscì a trasformarsi da un attaccante in modalità "vorrei ma non posso" a un bomber di razza, pagato appena nove mesi fa quasi 80 milioni dalla Juventus. Battute a parte, è chiaro che il momento che l'ex Real Madrid sta attraversando non sia certo il migliore della sua carriera: a secco di gol in maglia viola dalla prima giornata (con la quale è riuscito addirittura a peggiorare il proprio score accumulato nel suo ultimo anno in Spagna, una rete in 549' contro i 559' collezionati a Firenze), reduce da alcuni problemi fisici che lo hanno limitato sia contro il Verona (dove ha preferito non entrare) che nei primi allenamenti in Nazionale e, adesso, retrocesso persino nelle gerarchie offensive della Serbia a scapito proprio di Vlahovic e Mitrovic.

Non esattamente la migliore notizia in vista sia della ripresa del campionato con la Fiorentina, dove difficilmente già nella trasferta di Bergamo potrà essere la prima scelta di Italiano, ma anche a meno di due mesi dall'inizio del Mondiale, palcoscenico che non vede Jovic protagonista dal 2018 e dove la punta rischia di essere solo un comprimario (l'ultima partita giocata 90' dal classe '97 con la sua Selezione è datata oltre un anno fa, ovvero quella del 1° settembre 2021 vinta proprio contro il Qatar). La riprova si è avuta nell'ultima settimana, dove l'ex Real ha accumulato la bellezza di 2' (più recupero) nelle due sfide giocate in Nations League contro Svezia e Norvegia: appena 60" nel primo match e altrettanti nella seconda uscita. In mezzo - hanno riportato alcuni media serbi - una scena poco edificante che lo ha coinvolto al termine del 4-1 contro i gialloblù di quattro giorni fa, quando Jovic ha preferito rientrare negli spogliatoi anziché godersi il successo con i suoi compagni in mezzo al campo. Da oggi, quando tornerà a Firenze per iniziare a lavorare in vista dell'Atalanta, Jovic è chiamato a una svolta. Fisica e mentale.