ACF-COMUNE, È GUERRA FREDDA. E COMMISSO RISCHIA DI STUFARSI
Forse nemmeno ai tempi della famiglia Della Valle c'era mai stata la tensione che si respira adesso tra il Comune di Firenze e la Fiorentina. Il botta e risposta tra New York e Palazzo Vecchio (stavolta a carte scoperte) è iniziato oggi all'ora di pranzo, quando Rocco Commisso dalla Grande Mela ha inviato alla città una lettera aperta in cui, oltre a chiedere una mano alle istituzioni politiche e dello sport, rendeva ufficiale la volontà di non partecipare al prossimo bando per l'acquisizione del comparto sud dell'area Mercafir. La risposta di Dario Nardella non si è fatta attendere ed è arrivata quando erano da poco passate le 17 tramite un'altra lettera ai fiorentini in cui, oltre al proprio stupore, il primo cittadino ha sottolineato la necessità di rispettare le leggi che regolano un'asta pubblica, in virtù del suo ruolo di garante.
Nulla di nuovo in realtà, lo scenario era chiaro ormai da tempo e doveva solo essere portato alla luce del sole. Quello che tuttavia si sta materializzando sempre più - e che oggi ha vissuto forse un punto di non ritorno, nonostante alcune parole concilianti da parte di entrambe le parti in causa - è una frattura sempre più netta tra il proprietario della Fiorentina e il Comune di Firenze, reo a giudizio del club viola non solo di non essere stato del tutto trasparente nel momento in cui alla società di viale Fanti è stato per la prima volta esposto l'iter per la realizzazione dello stadio a Novoli (specie su ciò che riguarda i costi) ma di non aver nemmeno messo nelle condizioni Commisso di scegliere tra un ventaglio di aree sulle quali poter edificare la nuova casa della Fiorentina. Come se - da parte di Palazzo Vecchio - ci fosse la volontà in partenza di sbarazzarsi il prima possibile di una zona gravata da un prezzo esorbitante, da un trasloco del quale non si conoscono con esattezza le tempistiche (il centro alimentare verrà in ogni caso ridimensionato e spostato) e da un terreno a forte rischio infiltrazioni.
In tutto questo si inseriscono anche le tensioni legate alle fatiscenti condizioni di parte dello stadio Franchi, sul quale oggi Firenzeviola.it ha fatto un reportage evidenziando quelle che sono aree più deturpate dalle intemperie e sulle quali già da tempo il Comune avrebbe dovuto avviare i lavori di ristrutturazione (LEGGI QUI). Una forte elettricità che nasce da lontano, visto l'iniziale obiettivo della Fiorentina di operare un restyling dell'impianto bocciato pronti-via in estate dalla Sovrintendenza, terzo incomodo che è parso in più di una circostanza inflessibile alle proposte di miglioria avanzate da Commisso (che non a caso oggi nella sua lettera aperta ha parlato di "posizione infelice" di Pessina). Se quella che in atto non è dunque una guerra fredda, poco ci manca. Un braccio di ferro destinato a non avere sbocchi positivi e che rischia di intaccare l'entusiasmo con cui il tycoon italo-americano a giugno ha iniziato la sua avventura nel calcio italiano.