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ACF, Il paradosso di una conferenza al "Bar Marisa"

di Tommaso Loreto

La concezione di "comunicazione informale" che si preserva in Fiorentina meriterebbe un libro. Probabilmente di quelli arricchiti da vignette e fumetti per rendere più sfizioso e divertente il tutto. Del resto dai "caffè informali" di qualche anno fa a Cortina, fino agli incontri dagli inviti particolari, ormai, non ci sarebbe da stupirsi più di niente. Eppure, anche oggi, si sono scovate dinamiche particolarissime per rendere "un caso diplomatico" anche le dichiarazioni in arrivo da Cognigni e Corvino.

Sarebbero dovute essere "parole informali", quelle dei dirigenti viola, da riferire ai cronisti all'uscita del centro sportivo. Sotto la pioggia, e in condizioni non certo ottimali per telecamere, macchine fotografiche e registratori, la gran parte dei nostri colleghi (giustamente aggiungiamo noi) si è rifiutata di rimanere per strada. La controproposta? Un caffè al Bar Marisa. Ipotesi resistita pochi minuti, mentre già in tanti erano curiosi di vedere come si sarebbero sistemati Cognigni, Corvino e una ventina di cronisti e fotografi, magari davanti all'imperdibile caffè di quella che molti definiscono "l'Università del calcio".

Evidentemente la Fiorentina stessa, che da circa un anno si è anche regalata una figura professionale che possa seguire da vicino la comunicazione societaria, si è resa conto di quanto potesse essere paradossale una conferenza stampa al Bar Marisa, tanto da cedere poi, sull'apertura della sala stampa. Possibile che, persino su dove parlare, in Fiorentina debbano sempre essere complicate qualsiasi dinamiche, formali o informali che siano?