ACF-PAR, Dalle 7 Sorelle al match-salvezza: i numeri
Fonte: Alessandro Di Nardo
Se pensiamo agli incroci passati, fa strano che Fiorentina-Parma assuma oggi le valenze di sfida salvezza. Nell’immaginario dei tifosi rimangono le sfide degli anni ‘90, con gigliati e ducali che si giocavano l’accesso all’Europa e formavano insieme alle altre forze del campionato le cosiddette “Sette sorelle”, in una rivalità tra le due squadre che culminava con due finali di Coppa Italia in 3 anni: nella doppia-sfida del 1998-99 fu lo stellare Parma di Buffon, Veron e Crespo ad imporsi, mentre due anni dopo, nel giugno 2001, grazie alla vittoria 1-0 al Tardini targata Vanoli ed all’1-1 in casa (reti di Milosevic e Nuno Gomes) i viola di Mancini alzarono quello che ad oggi è ancora l’ultimo trofeo in bacheca. Se guardiamo alla Serie A, dagli scontri d’alta classifica tra il Parma di Tanzi e la Fiorentina di Cecchi Gori allo 0 a 0 di un girone fa, Parma e Fiorentina si sono affrontate nel massimo campionato per 46 volte, con 16 vittorie per i viola, 16 pareggi e 14 successi emiliani. Prendendo in considerazione solo i match al Franchi, i gialloblu hanno perso solamente una volta nelle ultime otto trasferte fiorentine e l’ultimo successo interno dei viola risale alla stagione 2015-2016, un 3-0 firmato Gonzalo Rodriguez, Salah e Gilardino.
I NUMERI DEI VIOLA: La sfida di domani ha conservato poco degli affascinanti incontri di due decenni fa: la Fiorentina arriva al 26esimo turno dopo 2 sconfitte consecutive (4 nelle ultime 5 di campionato) e con soli 4 punti fatti nelle prime 6 di ritorno. Con la gara contro il Parma Prandelli, subentrato a Iachini proprio dopo lo 0-0 del Tardini, conclude un girone sulla panchina viola, col magro bilancio di 4 vittorie, 5 pareggi e 9 sconfitte in campionato; una media-punti da retrocessione, meno di un punto a partita (0,94). Il maggior problema evidenziato fin’ora è l’incisività sotto porta, con 26 reti segnate in 25 gare e una produzione offensiva che, anche nell’ultima gara con la Roma, ha portato a soli 6 tiri (lo scorso turno hanno fatto peggio solo Udinese e Crotone).Inoltre, il ko di mercoledì conferma un altro dato preoccupante: con quella coi giallorossi diventano 15 le partite in stagione in cui la Fiorentina è andata sotto nel punteggio: in 12 di queste 15 occasioni è arrivata una sconfitta, per il resto 3 pareggi, con i viola che sono una delle squadre ad aver conquistato meno punti da situazioni di svantaggio (peggio solo il Parma con 1 ed il Crotone con 0). La sconfitta di mercoledì lascia ai viola un vantaggio sulla zona retrocessione che si assottiglia (il Torino terzultimo è a -5 punti ma con due gare in meno) e due defezioni importanti come quelle di Castrovilli e Igor, entrambi usciti per infortunio. Vista l’assenza del numero 10 a centrocampo dovrebbe esserci nuovamente spazio per Erick Pulgar, che nel luglio 2020 decise proprio la sfida col Parma con una doppietta su rigore.
L’AVVERSARIO: Se la Fiorentina sta attraversando un momento critico il Parma non se la passa certo meglio. I gialloblù sono fermi a 15 punti (-5 dalla salvezza) e non vincono in campionato dallo scorso 30 novembre. Neppure l’esonero di Liverani ed il ritorno panchina di Roberto D’Aversa sembra aver scosso una squadra che inizia ad avere più di un piede in serie B. E se l’attacco viola stenta a decollare, quello dei ducali latita ancor di più: con 20 reti realizzate in 25 partite quello del Parma è il peggior attacco della Serie A, con solo due giocatori (Kucka ed Hernani, due centrocampisti) ad arrivare a 5 gol in campionato. Nel turno infrasettimanale (sconfitta 2-1 in casa contro l’Inter) i gialloblù hanno comunque dato qualche segnale di ripresa, tenendo testa alla capolista e controllando la partita per larghi tratti (come dimostra il dato sul possesso palla a favore ed il numero di passaggi riusciti, 473, il terzo più alto della settimana dopo Atalanta e Sassuolo). La gara di giovedì ha visto l’esordio in A dal primo minuto di Dennis Man, talento rumeno classe ’98, oggetto del desiderio anche della Fiorentina, e capace di mostrare sprazzi di qualità. Nel finale di gara spazio anche per Graziano Pellè, il 37esimo giocatore impiegato nella stagione dei ducali. L'ex-Southampton, al rientro in Italia dopo 9 anni, è uno dei diversi acquisti con cui il presidente Krause ha cercato di rinforzare un reparto offensivo falcidiato dagli infortuni: Cornelius è fuori per un problema al bicipite femorale, ai box anche il nuovo acquisto Zirzkee, mentre Roberto Inglese, per una serie infinita di acciacchi fisici, nel 2021 ha giocato un totale di 50 minuti, rientrando per uno spezzone finale contro l'Inter.
EX- DELL’INCONTRO: Fiorentina e Parma hanno concluso spesso e volentieri importanti trattative di mercato tra di loro e la lista dei giocatori che hanno vestito sia la maglia viola che quella crociata sono molti: da Vanoli (a segno nelle due finali di Coppa Italia con entrambe le squadre) a Marchionni, passando per Mutu, Adriano, Frey, Gilardino fino ad arrivare a Giuseppe Rossi, molti di loro hanno scritto pagine importanti dei due club. Per arrivare agli ex-odierni, domani i gigliati si troveranno di fronte tre vecchie conoscenze come Luigi Sepe (una stagione come secondo portiere a Firenze), Jasmin Kurtic (21 partite ed un gol in viola nel 2014-15) e Vincent Laurini (a Firenze dal 2017 al 2019) oltre ad un fiorentino come Mattia Bani, nato a Borgo San Lorenzo ma mai transitato in viola.