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ADDIO SOGNI DI GLORIA?

di Sonia Anichini

Vorrei poter fare una domanda alla Fiorentina, dai dirigenti all’allenatore alla squadra tutta: scusate ma al terzo posto ci credevamo solo noi tifosi? Ci siamo anche illusi che, dopo un 2015 scoppiettante, la possibilità di inseguire la Champions sarebbe stata comunque una grande soddisfazione? Io diffidavo, per scaramanzia e per quanto visto lo scorso anno, del calendario “facile”, ma voi dove avete messo quelle minime energie fisiche e mentali per poter superare avversari come il Verona e il Frosinone?
Abbiamo visto, con gli interpreti in campo ieri, delle partite esaltanti e ci resta difficile digerire gli errori, la mollezza e la mancanza di idee che adesso ci vengono proposte. Ci sono state sicuramente più azioni da gol della scorsa settimana, qualche reazione in più che pali e traversa hanno fermato, ma è troppo poco per la Fiorentina dalle grandi ambizioni che abbiamo ammirato fino a poco tempo fa. La cosa che mi infastidisce di più è la netta sensazione che non abbiano più voglia di inseguire il sogno del grande palcoscenico europeo. Oltre all’avversario di bassa classifica, non abbiamo approfittato del pareggio fra la Roma e l’Inter, della possibilità di avvicinare i giallorossi e staccare i nerazzurri. Non ci serve nemmeno, come stimolo, sapere il risultato delle nostre concorrenti. 
Ribadisco che forse i soli ad essere di malumore sono i tifosi e mi aspetterei, vista la mia delusione da “sedotta e abbandonata” che la società non dichiarasse, tramite un dirigente, che bisogna ripartire dall’incontro del Matusa, ma si incavolasse e pretendesse di veder sputare in campo i polmoni e il cuore. Tanto è inutile nascondersi dietro le frasi di circostanza quando sia i calciatori che il Mister dichiarano, ovviamente, che la Champions si allontana e che sarà difficile riprendere la Roma. Addio sogni di gloria?
Purtroppo mi pare di si, ma arrendersi senza lottare per le poche chances che ancora ci restano, non mi pare da persone serie. 
Non sono serie nemmeno alcuni atteggiamenti del gruppo arbitrale che, anche ieri, non è stato esente da colpe. Su Kalinic c’era un rigore per una manata di Blanchard, che è stata considerata una carezza di amicizia, come sono stati considerati dei buffetti le mazzate da fabbri che ci hanno tirato i calciatori del Frosinone. Neanche le pedate ci riesce dare e perdiamo Kalinic per squalifica!
Menomale che arriva la sosta pasquale e vediamo se riusciamo a ritrovare un po’ di benzina che consenta alla nostra Viola di fare uno sprint finale degno delle aspettative. 

La Signora in viola
 


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