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ADRIAN MUTU, Cura Becali e 'mal di TAS'

di Andrea Capretti

Testa piena di pensieri, muscoli indolenziti, animo contrariato. E’ il momento difficile di Adrian Mutu che sulla testa si è ritrovato una spada di Damocle pesante 17mln e nell’ultima settimana le gambe non gli hanno neanche permesso di sfogarsi sul campo di calcio. Serve e servirà una soluzione, almeno per ritrovare tranquillità, per permettere al giocatore di affrontare un problema per volta. Anche per i campioni più affermati del calcio, in questi casi la scelta più naturale è… tornare a casa. Così Mutu, che da Firenze non vorrebbe muoversi ma potrebbe essere costretto a farlo, è tornato a farsi assistere professionalmente dai fratelli Becali. Un cambio di procuratore, addio ad Alessandro Moggi (sempre più in caduta libera dopo lo scandalo legato al padre e a lui stesso per la Gea) e pronto ritorno nella scuderia rumena dei fratelli Becali che lo avevano assistito e seguito nella parte iniziale della sua carriera.
BECALI – MUTU ATTO II. Victor e Giovanni Becali sono due autentiche autorità in patria; ruppero il loro sodalizio con l’attaccante viola proprio in occasione del trasferimento dal Parma al Chelsea ed oggi tornano al suo fianco perché da loro Mutu si aspetta un aiuto nel contenzioso con Abramovich. Il riallacciarsi dei rapporti fa sorridere i padroni più o meno occulti del calcio rumeno, completando quel riavvicinamento a Mutu iniziato proprio ad inizio estate con i primi rumors sulla multa da 17mln in arrivo. “Se fosse rimasto con noi Mutu non sarebbe finito in questa situazione. E’ stata una sua decisione, ma dimentica da dov’è arrivato. Alessandro Moggi avrebbe fatto meglio a risolvere definitivamente il contenzioso con il Chelsea prima del trasferimento alla Juventus” furono le prime parole di Victor Becali sull’argomento completate poi ieri dal fratello Giovanni dopo che l’accordo era diventato ufficiale. "Mutu mi ha chiamato chiedendomi di poterci incontrare. Abbiamo parlato per circa 3 ore e poi ci siamo stretti la mano. E' così che abbiamo deciso di lavorare di nuovo insieme. Per noi è come un figlio, e ora ha bisogno del nostro sostegno”.

DINAMITE CHELSEA. Mutu ci spera davvero in aiuto dai potenti manager rumeni specialmente se dovessero convincere a scendere in campo il cugino Gigi Becali che oltre ad essere il presidente della Steaua Bucarest è anche europarlamentare (arricchitosi con la compravendita di case e televisori si è guadagnato il soprannome di Berlusconi di Romania). Con Mutu i rapporti in realtà in occasione della scorsa Champions non furono felicissimi (Gigi Becali da subito attaccò Mutu e cercò di aizzare lo stadio contro di lui) ma il ritorno nella ‘famiglia’ potrebbe cambiare molte cose. Portare la questione nelle stanze che contano della politica europea potrebbe favorire novità importanti specialmente se Mutu, ultimato l’iter con la giustizia sportiva, intraprendesse una causa civile e legale che molto verterebbe sul diritto dei lavoratori europei e la loro autonomia. I Becali sanno quanto sia importante per Mutu puntare su una mediazione con il Chelsea (dicono di aver già avviato i contatti) e per questo serviranno e molto i loro buoni uffici con la dirigenza del Chelsea. Troveranno sulla loro strada una dirigenza più avvelenata che mai dopo la condanna dalla Fifa per l’irregolarità nell’acquisto di Kakuta dal Lens nel 2007: multa e mercato inibito fino a gennaio 2011. Terreno minato, il preferito dai vecchi-nuovi procuratori di Mutu già in grado di influenzare le vicende del proprio campionato e ancor più quelle della federazione, compreso il recente allontanamento del ct Piturca, il trio del potere calcistico rumeno si riunisce con la sua massima espressione sul campo. Per il bene di Adrian Mutu: il fine giustifica gli intermediari.