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AL CUOR NON SI COMANDA

di Pietro Lazzerini

Una delle notizie che ieri hanno scaldato la giornata di calciomercato è quella relativa al possibile ritorno alla Fiorentina di Emiliano Viviano, figlio di Firenze, cresciuto in Curva Fiesole e attualmente di proprietà dello Sporting Lisbona dopo sei mesi passati alla SPAL di Leonardo Semplici. 

Il portiere nato a Fiesole ha già vestito la maglia della sua squadra del cuore nella stagione 2012-2013 lasciando a metà il sogno di difendere i colori della propria città. Ma adesso potrebbe avere una seconda occasione. Daniele Pradè, nuovo direttore sportivo del club di Commisso, lo ha contattato circa due settimane fa, molto prima di tornare ufficialmente alla direzione sportiva della Fiorentina, per poi tornare a parlarci direttamente non più di un paio di giorni fa. Sondaggi esplorativi che hanno incontrato il favore dell'estremo difensore, innamorato della squadra tanto da chiamare la figlia Viola e pronto anche a partire da un ruolo di "dodicesimo" pur di riabbracciare casa. I portoghesi proprietari del suo cartellino non hanno interesse a lucrare sulla sua cessione, ed è per questo che l'operazione potrebbe decollare anche in tempi relativamente brevi. 

Viviano stava seguendo con interesse l'approdo del tycoon italo-americano al posto dei Della Valle come qualsiasi tifoso gigliato, quando Pradè gli ha proposto di pensare a un possibile ritorno. Emiliano sarebbe felice di poter tornare in una società con Gabriel Batistuta a ricoprire un ruolo da dirigente, così da esaudire un altro sogno, ovvero quello di lavorare fianco a fianco col suo più grande idolo di gioventù. Ancora non sappiamo se Batigol effettivamente farà parte del nuovo club targato Rocco, ma la sola possibilità intriga e non poco il numero uno ex Sampdoria

E' chiaro che il suo ritorno significherebbe immediatamente una cessione nello stesso ruolo, con Dragowski che ha molto mercato in Inghilterra e che potrebbe portare un dote una cifra superiore ai 10 milioni di euro. Un ritorno a cui Montella e Pradè pensano anche nell'ottica di portare carattere e fiorentinità all'interno dello spogliatoio. Dopo anni in cui anche il solo essere nato a Firenze pareva un limite anziché un valore da portare fieri sul petto, anche le strategie di mercato paiono finalmente indirizzate a guardare anche al cuore oltre alla tecnica.

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