AL PUNTO DI PARTENZA
La difesa è ridisegnata, con Lafont tra i pali, il neo acquisto Ceccherini come alternativa alla coppia titolare Hugo-Pezzella e Hancko che andrà a giocarsi la maglia sulla fascia sinistra con Biraghi. Semmai è in uscita che la retroguardia potrebbe cambiar volto, magari con qualche partenza come quella di Maxi Olivera, ma altri innesti non dovrebbero esserci. Discorso più o meno simile al centrocampo, dove sono arrivati Norgaard e Gerson. Il primo è considerato arruolabile per giocare davanti alla difesa (magari in alternanza a Veretout in caso di emergenza), il secondo arriva da mezz'ala adattabile a esterno offensivo.
Anche nella linea mediana, comunque, c'è qualche esubero come Cristoforo e Carlos Sanchez che Corvino dovrà sistemare esattamente come il trequartista Saponara e lo stesso Eysseric. Cessioni più o meno obbligate, per poi avviare una trattativa determinante per arrivare alla priorità del mercato definita dalla ricerca dell'esterno. L'abbandono della pista Pjaca, per il momento, ha sollevato un vespaio di nomi, sui quali sono però più le difficoltà da affrontare che non le opportunità.
E' certamente il caso di El Shaarawy, ma anche dello stesso Perotti, visto che in casa Roma la beffa Malcom ha probabilmente scombussolato tutti i piani di Monchi. Ma non solo, perchè lo stesso Berardi difficilmente lascerà Sassuolo per cifre inferiori ai 20/25 milioni di euro. Da qui il bisogno di percorrere altri sentieri, come per Caprari, o Sansone, o ancora per nomi esteri già considerati come Jesè che il PSG non ha portato in tournee, o come quel Garry Rodrigues del Galatasaray che Corvino aveva già seguito. Perchè se negli altri reparti c'è anche da completare la ristrutturazione per quanto riguarda l'esterno offensivo la Fiorentina si ritrova al punto di partenza.