AL PUNTO DI PARTENZA
Dopo tanto discutere, almeno nell’ultimo mese, tornerà a breve Rocco Commisso a dire la sua sul fronte stadio. La conferenza di oggi segna una nuova tappa lungo il percorso di quei rapporti tra Fiorentina e istituzioni che molti si auguravano potesse dar vita - davvero - all’iter per un nuovo stadio. In realtà, prima ancora che il presidente viola ripartisse per gli States solo un paio di mesi fa, niente faceva presagire lo stop al un progetto con i fondi del PNRR, ma il voltafaccia della Commissione Europea su 55 milioni che non arriveranno riporta tutto (e tutti) al punto di partenza.
Sarà da qui che presumibilmente ripartirà Rocco Commisso, giunto ormai al quarto anno di attesa in termini di indicazioni chiare su come e dove realizzare un nuovo stadio. Se in principio fu la Mercafir la prima ipotesi proposta al magnate americano, col passare dei mesi anche l'opzione Campi Bisenzio non è mai decollata, lasciando così il numero 1 viola in forzata osservazione. Solo che adesso di fronte a dei fondi tagliati servirà trovare una soluzione, e pensare che Commisso possa rimettere in discussione tutto sembra come minimo difficile.
Perchè c’è da pensare che l’americano si augurasse tutt’altro sviluppo di un progetto sul quale non mancavano altre incertezze (non ultime quelle su dove dovrebbe andare a giocare la squadra durante i lavori) e perché a giudicare da quanto si sia fatta in salita la strada per intervenire sul Franchi aspettarsi nuovi investimenti dopo l’esborso per il Viola Park prossimo all’apertura sembra poco realistico. Aspetti sui quali non resta che attendere qualche ora per togliersi ogni dubbio, con la sensazione - inevitabile - che il presidente viola sia tra i più delusi per l’involuzione generale che riguarda la vicenda stadi. Fosse solo perchè dalla prima volta in cui si è espresso sull’importanza di un impianto di proprietà sono passati ormai 4 anni senza sostanziali passi (concreti) in avanti.