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ALLA FINE DELL'ANNO

di Ludovico Mauro

Dopo quasi un anno dal suo arrivo a Firenze, Jonathan Ikoné inizia a diventare un punto fermo della Fiorentina. L'esterno francese è stato prelevato dal Lille per 14 milioni di euro, in un’operazione dove il club gigliato voleva accaparrarsi un elemento che portasse gol e fantasia al reparto offensivo, essendo una colonna della squadra che l’anno precedente si era laureata Campione di Francia, interrompendo la lunga egemonia del PSG.  

Da gennaio scorso, Ikone non era mai riuscito a ritagliarsi un ruolo di vero e proprio perno nella squadra viola, senza mai essere un titolare inamovibile e con prestazioni spesso pizzicate dai tifosi. Ultimamente però, Italiano lo lascia fuori malvolentieri. Non solo vedendo il suo minutaggio, che ci dice come il francese sia sempre partito titolare nelle ultime 4 partite.  

Stringendo l’attenzione solo sul campionato, dalla gara con l’Inter in poi, l’attaccante si è reso sempre protagonista. A partire dal match casalingo con i nerazzurri, dove mette a segno un gran gol, per passare poi a La Spezia, dove prima serve a Jovic l’assist del 2-0 viola che solo il palo è riuscito a negare, poi entra nell’azione del gol di Cabral servendo con i tempi giusti il taglio in profondità di Kouamé. A Genova con la Sampdoria mette a sedere Audero e serve un ulteriore assist, stavolta non sfruttato da Kouame, mentre contro la Salernitana offre a Bonaventura la palla del momentaneo 1-0 viola

Anche se solo alla fine dell'anno (visto l'arrivo a gennaio scorso), in una stagione dove la Fiorentina si è vista spesso privata di elementi fondamentali come Gonzalez o Sottil, vedere un Ikoné più ispirato, che salta l'uomo e mette in condizioni i compagni di segnare come ultimamente, diventa una risorsa di vitale importanza per Vincenzo Italiano e tutto il club viola.