ALLA RICERCA DEL MODULO PERFETTO
Lo spot che ieri sera il Barcellona ha dato al calcio fatto di fitte trame di passaggi e tiki-taka non è stato dei migliori, con il Milan che in veste di tipica squadra all'italiana si è coperta ed è ripartita battendo con un secco 2-0 la squadra dei marziani alla quale, senza nasconderlo nemmeno troppo, si ispira la Fiorentina di Montella. Ieri sera a San Siro c'era anche lui, il tecnico viola, andato a seguire da vicino quel tipo di gioco che dalla scorsa estate è diventato il diktat di società e allenatore gigliati. Anche la Fiorentina in questa stagione si è trovata in una situazione simile a quella che hanno vissuto i giocatori del Barca contro i rossoneri. Basti pensare a quanto successo in casa contro il Pescara, ma anche in modo diverso nella gara di Torino contro la Juventus. Questo tipo di gioco funziona quando tutti i tasselli vanno al proprio posto e quando i solisti si mischiano al resto rendendo la perfezione di gioco utile anche al risultato finale.
Proprio in questo senso il passaggio al 4-3-3 nella gara contro l'Inter sembra essere mirato a rendere ancora più corale la grande mole di gioco che la Fiorentina ha sempre espresso dall'inizio della stagione, esaltando le prestazioni dei solisti ma questa volta a servizio della squadra. Quante volte nelle ultime partite Jovetic era stato criticato come copro estraneo alla manovra e al gioco avvolgente del resto dei compagni? Ecco, con il modulo utilizzato domenica sera, anche il solista per eccellenza, che alcune volte pecca proprio per tentare di cambiare il volto della gara da solo, si è mischiato alla qualità del resto della squadra rendendo perfetta una macchina che spesso in questo 2013 non era riuscita a produrre il risultato finale.
La conferma di questo modulo contro il Bologna potrebbe essere la realizzazione del sogno di Montella, che arrivò a Moena proprio con il progetto 4-3-3 abbandonato poi in corsa per mancanza di tempo visti i tanti nuovi arrivi da dover indottrinare. Adesso i tempi sembrano essere maturi, con la Fiorentina "spagnola" che prende realmente forma, mescolandosi però, con l'idea di calcio all'italiana, cinica e capace di difendersi oltre che di attaccare in contropiede. Un mix che nei prossimi mesi e magari nella prossima stagione potrebbe trasformare la Fiorentina in un nuovo modello, magari meno preciso e meno bello di quello visto nel Barcellona irraggiungibile di Guardiola, ma sicuramente più adatto al calcio italiano.