ALTRO CHE RIPOSO...
La Fiorentina, pensando alle convocazioni in Nazionale, ha sperato fin dal momento in cui sono arrivate le chiamate per giocatori acciaccati come Giuseppe Rossi, Cuadrado e Pasqual, di avere da parte dei ct un trattamento di riguardo onde evitare ricadute in vista dell'importante sfida in campionato contro la Juve. Nessuna richiesta ufficiale o formale, soltanto una richiesta alle varie federazioni di usare la massima attenzione nell'impiego dei propri tesserati. Per farla breve, una richiesta di impiego solo nel caso in cui i giocatori possano garantire una buona tenuta fisica, evitando ulteriori infortuni. Da Prandelli, per quanto riguarda Pepito, la risposta sembra essere stata positiva, poi però è stato lo stesso attaccante a far capire di voler giocare, con la massima attenzione si intende, ma senza risparmiarsi in vista dei bianconeri. Per Pasqual e Aquilani il discorso è diverso, infatti difficilmente i due partiranno da titolari, e quindi il timore di infortunio, almeno per il momento sembra essere scongiurato.
La società viola ha chiamato anche in Colombia per sincerarsi delle condizioni e dell'impiego di Juan Cuadrado, che però ha personalmente espresso la voglia di giocare e di essere protagonista nella sfida contro il Cile, rifiutando di fatto la richiesta della Fiorentina di non esagerare viste le condizioni fisiche non al meglio. Il colombiano ha dichiato di sentirsi "al top" e quindi è da mettere in conto il probabile impiego da parte del ct Pekerman, sia nella sfida al Cile che in quella contro il Paraguay. Il suo ritorno in Italia è previsto per mercoledì sera o addirittura giovedì mattina, insomma a pochissimi giorni dalla sfida contro i bianconeri. Stessa storia di sempre, ma questa volta con una preoccupazione in più derivante dal dolore alla clavicola.
Insomma una pausa che per molti giocatori non sarà tale. Con due o tre viola che andranno tenuti sotto controllo in vista della ripresa del campionato. Loro non vogliono risparmiarsi, vivono la Nazionale come un onore, come un premio, come la massima aspirazione di un calciatore, anche se i fiorentini e lo stesso Montella resteranno in ansia fino al loro ritorno a Firenze.