AMMUTINAMENTO
Crollo, resa, o più semplicemente vero e proprio ammutinamento. Doveva essere una serata nella quale rilanciare le ambizioni, o almeno confermare la sensazione che questa squadra se la possa giocare con tutte, è finita parecchio prima del triplice fischio finale. Dopo appena dieci minuti nel secondo tempo, quando Fazio ha sovrastato Sanchez sul gol del momentaneo 2-0.
La Fiorentina, che fino a quel momento aveva comunque sofferto, da lì in poi ha pensato soltanto ad andare a fare la doccia. E certamente non ha provato a scuoterla il suo tecnico, che non solo non ha trovato le giuste soluzioni a una formazione iniziale che non ha funzionato, ma nemmeno ha fatto nulla per richiamare i suoi nel desolante secondo tempo di Roma. Brutta l'immagine del tecnico impassibile in panchina mentre i suoi si consegnavano agli avversari, almeno quanto le dichiarazioni su "una delle migliori prove di Babacar". L'astio verso la stampa può anche starci, la presa di giro verso i tifosi molto meno.
Perchè ancora volta il tecnico sembra voler semplicemente rifarsela con una società che non ha aggiunto nè ha voluto aggiungere rinforzi. Eppure la Fiorentina non sarà da scudetto, ma nemmeno da zona retrocessione. Per carità, da oltre cinque finestre di mercato il saldo resta attivo e la corsia difensiva destra sguarnita (tanto che deve giocarci un centrocampista come Sanchez nonostante tre difensori in panchina) dunque tecnico e squadra hanno tutte le ragioni per sentirsi abbandonati e poco sostenuti da una proprietà che investe sempre meno e in trasferta non c'è mai.
Ma c'è modo e modo per uscire sconfitti dal campo. Ed è poi questo l'aspetto peggiore della nottata da incubo vissuta a Roma: la sensazione che giocatori e tecnico abbiamo dato vita ad un nuovo ammutinamento, a una nuova protesta collettiva visti i valori diversi in campo. Nessuno nega che la Roma sia molto più attrezzata dei viola, ma certamente in campo ci si comporta diversamente.