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AMRABAT E IL DESIDERIO INSODDISFATTO: IL TEMPO AVVICINA SEMPRE DI PIÙ LA PERMANENZA

di Ludovico Mauro

Titolare a Parma, subentrato ieri. Sofyan Amrabat è tutto fuorché estraneo dai piani di Raffaele Palladino, nonostante il marocchino abbia espresso il desiderio di cambiare aria anche a questo giro. Lo scorso anno fu una cessione tutt'altro che imprevedibile, memore dei mugugni del mercato di gennaio, quando l'ex Verona batté anche i pugni sulle scrivanie dei dirigenti per il passaggio al Barcellona, poi andato in frantumi. Una separazione giunta con sei mesi di ritardo in direzione Manchester, dove si è consumata una stagione non proprio indimenticabile, giusto per usare un eufemismo. 

Rientrato a Firenze visto il mancato riscatto da parte dei Red Devils, Amrabat non ha mai nascosto nei confronti della Fiorentina la volontà di ripartire, auspicando una destinazione di maggior fascino e blasone, stile United. E proprio il rientro alla corte di Ten Hag era in cima alla lista delle sue preferenze, alle quali però non c'è stato - e non c'è tuttora - alcun riscontro. Il numero 4, dal suo reintegro in viola, ha avuto fin qui solo timidi ammiccamenti da parte di altre società: nessuna però, al momento, ha mosso passi concreti verso la Fiorentina per il cartellino del centrocampista. 

Dall'altra parte della bilancia, sia Raffaele Palladino che la dirigenza hanno sempre gradito l'idea di una permanenza del marocchino. Non a caso, da quando è rincasato, Amrabat è stato preso in consegna più che volentieri dal neo tecnico, che l'ha introdotto eccome nelle rotazioni della sua mediana. È il quadro di una situazione abbastanza chiara e che non occorre spiegare ulteriormente: è doveroso ribadire che col mercato la sorpresa è sempre dietro l'angolo (specie alle battute finali), ma ad una settimana esatta dalla fine delle trattative, ogni giorno, ora, minuto e secondo che passa, le chance di permanenza di Amrabat aumentano sempre di più.