AQUILANI, IL "MITO DEI ROMANI" E IL SOGNO DI UN MISTER FATTO IN CASA. MA IL SUO CONTRATTO...
Ci aveva visto davvero lungo papà Claudio Aquilani quando, dopo il successo ai calci di rigore in Supercoppa contro l’Empoli con suo figlio in panchina, si era congratulato con tutto lo staff tecnico al grido di: “E mo’ ve lo dico… nun è finita qua!”. Detto fatto: nel giro di quattro mesi la Fiorentina Primavera è pronta a giocarsi un’altra finale, la settima negli ultimi tre anni nonché la sesta dell’era Commisso (con Angeloni responsabile del settore giovanile). Segno evidente che più di qualcosa di buono è stato a suo tempo seminato, nonostante lo scetticismo iniziale.
Il mito di "un altro romano"
Del resto che in società fosse tornato “un altro romano” è un aspetto che tanti tifosi, nel 2019, avevano sottolineato, quando cioè il Principino ha iniziato la sua scalata allenando la neonata Under-18: una valutazione che in società ha fatto storcere il naso, visto che tutti erano convinti che attorno ad Aquilani sarebbe stato possibile costruire un progetto importante. E i risultati sono ora sotto gli occhi di tutti: tre trofei vinti in soli 17 mesi sulla panchina della Primavera, tanti giocatori migliorati (sia nel ciclo passato, come Pierozzi e Spalluto, sia adesso con Toci, Amatucci e Favasuli) più una nuova Coppa da conquistare, quella di fine mese con l’Atalanta.
Occhi dalla B e dalla C
Il contratto di Alberto Aquilani con la Fiorentina scadrà a giugno e sono già tante le realtà che hanno messo gli occhi su di lui (in Serie B - ma per allenare in cadetteria il tecnico dovrà prima concludere il corso per il patentino Master, visto che ora ha solo quello di Uefa A - sia grandi piazze di C). Al punto tale che già quest’estate Aquilani avrebbe potuto lasciare Firenze se non fosse che la scelta di poter lavorare a stretto contatto con Vincenzo Italiano lo ha convinto a restare: i due tecnici hanno infatti una mentalità simile (di gioco e di attitudine al lavoro, forse perché entrambi ex centrocampisti di qualità) e non è un caso che sia la Primavera che la prima squadra abbiano idee di calcio speculari.
Un mister fatto in casa?
L’obiettivo della Fiorentina in ogni caso, qualunque sarà il percorso professionale di Aquilani, è quello di tenere d’occhio la crescita dell’allenatore, reputato il prototipo di un tecnico moderno: bravo, cioè, a ottimizzare il patrimonio tecnico a sua disposizione e a gestire al meglio le forze psicologiche delle sue squadre, anche nei momenti di maggiore difficoltà (non è un caso che l’anno scorso la sua Primavera, in lotta per la salvezza, abbia vinto anche la Coppa Italia). Un mister, dunque, da seguire con grande attenzione in vista del futuro in panchina della prima squadra...