ARBITRI, Viola senza la minima tutela
Errare è umano, perseverare significa tornare indietro con la memoria. A quando i cattivi pensieri di qualcuno rispecchiavano quel che accadeva nella stanza dei bottoni. Solo che, si diceva, lo tsunami Calciopoli, e le successive ondate di calcioscommesse, avrebbero dovuto risciacquare e ripulire il nostro calcio. Fin troppo sporcato nelle ultime 5, 6 stagioni. Quindi lungi da noi l’immaginare una trama occulta che stia guidando i fischietti arbitrali. Piuttosto la sensazione, perfettamente espressa da Pizarro e Pradè nel dopo gara, che la mediocre media arbitrale stia falcidiando una sfortunata Fiorentina.
Ed è sulla mancata tutela dagli arbitri che Pradè fa benissimo a puntare l’indice. Perché sono sempre e solo gli episodi arbitrali che stanno riducendo il paniere dei punti meritati dai viola. E se l'epidemia dei cartellini gialli non trova sosta, nonostante la Fiorentina sia squadra votata più alla costruzione che non alla distruzione del gioco, adesso sono anche altre le scelte che condannano sempre e comunque a senso unico i viola. Che vedono fioccare gialli di contro ad almeno tre espulsioni negate. Samuel a Milano, Natali con il Bologna, Dramè con il Chievo.
Nel mezzo ci sono anche gli interventi di Vidal su Pasqual in Fiorentina-Juventus e quelli di Hetemaj e Jokic nella sciagurata giornata di Verona. Con una valutazione per il tocco di mano del primo completamente opposta a quella avvenuta a Parma sul secondo rigore concesso per fallo di mano di Toni, e un rigore su Roncaglia del secondo a dir poco evidente. Sviste ben lontane dalla precisione chirurgica con la quale è stato annullato il gol di Toni al Bologna, per esempio, o grazie alla quale Pizarro e Roncaglia si ritrovano squalificati dopo una gara assai corretta come quella del “Bentegodi”.
Doveri, Valeri, Tagliavento, Orsato, Giannoccaro e Guida. Chi sarà il prossimo a tartassare la Fiorentina? Su questi episodi, la società si è oggi fatta prontamente sentire. Lo stesso Pizarro lo ha fatto con termini coloriti, ma condivisibili, al triplice fischio finale. E ci creda il buon "Pek", un po' tutti si sono rotti le cosiddette da queste parti. La Fiorentina vista oggi contro il Chievo non è stata certo quella ammirata nelle altre gare, e su questo Montella dovrà lavorare. Ma è anche vero che sono proprio le grandi squadre quelle che riescono a vincere quando non giocano bene. Con un rigore e un uomo in più, anche la Fiorentina di oggi, avrebbe dimostrato di essere “un po’ più grande”.