ASPETTANDO CHIESA, PARTE IL DUELLO SOTTIL-GHEZZAL
A fare chiarezza ci penserà Montella tra un paio di ore eppure il nodo legato alla disponibilità di Federico Chiesa per la partita di domani sera conto il Lecce è una discriminante di non poco conto. Prima di tutto perché il numero 25 è un calciatore che sposta on modo evidente gli equilibri nel corso della gara, grazie ai suoi strappi e al modo in cui riesce quasi sempre a saltare l’uomo, in secondo luogo perché permette all’allenatore di giocare indifferentemente con il 3-5-2 o con il 4-3-3. Un suo forfait (obiettivamente sempre più probabile dopo il terzo allenamento consecutivo svolto a parte) dovrebbe portare non solo Montella a variare modulo (lo schema a due punte visto a Verona senza Chiesa non ha funzionato) ma anche a puntare su uno tra Ghezzal e Sottil, giocatori di indubbia qualità ma che hanno caratteristiche diverse rispetto al classe ’97.
PERCHÉ SOTTIL - L’esterno è una risorsa impiegata fino ad oggi a singhiozzi da parte di Montella, che ha regalato a Ricky la maglia da titolare appena tre volte in questo campionato (nelle prime due uscite contro Napoli e Genoa e poco tempo fa con il Sassuolo). Sottil è un attaccante di corsa purissimo e tanto del lavoro sporco che Chiesa fa in fase di ripiegamento ancora non è nelle sue corde. Ecco che il suo utilizzo potrebbe rendersi utile in caso dovesse essere varata contro il Lecce una Viola tutta offensiva. Il fatto che la squadra di Liverani abbia ad oggi la peggior difesa del campionato (27 gol subiti in 13 turni, a pari merito con il Genoa) potrebbe suggerire questa ipotesi.
PERCHÉ GHEZZAL - L’ex Leicester nelle sei uscite fin qui collezionate (appena una da titolare, a inizio novembre contro il Parma) non ha mai prodotto grandi prestazioni né, soprattutto, è stato mai in grado di creare grossi pericoli alle difese avversarie. Sotto l’aspetto delle caratteristiche il franco-algerino è molto simile a Sottil e come nel caso del classe ’99 il suo impiego dovrebbe costringere Montella a partire con un 4-3-3 di base ma il fatto che nelle ultime quattro partite Ghezzal sia comunque riuscito sempre a vedere il campo (114’ accumulati nell’ultimo mese) porta a pensare che la sua candidatura dall’inizio non debba essere scartato a priori.