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ASPETTANDO PRAGA ... GODIAMOCI PAZZINI

di Marco Gori

Praga chiama, Pazzini risponde. A cinque giorni da uno degli appuntamenti più importanti dell'anno, quello che potrebbe concedere alla Fiorentina il visto definitivo per l'Europa che conta, lo Slavia travolge il Bohemians nel derby di Praga e manda ai Viola un chiaro messaggio: all'Eden non sarà una passeggiata. Prandelli non ha bisogno di avvertimenti, ha già messo sotto torchio la squadra: a casa restano solo gli infortunati, poco importa se due giorni fa Gilardino era a Nizza, Kroldrup a Copenaghen e Papa Waigo a Tripoli: tutti in volo verso la ventosa Alkmaar e poi di nuovo al lavoro nella torrida Firenze. E quella che il mister manda in campo contro l'AZ è una formazione di tutto rispetto. Non esistono seconde linee in questo gruppo, che è solido ma allo stesso tempo duttile: tutti devono sapersi far trovare pronti. E chi pare abbia recepito appieno il messaggio è Giampaolo Pazzini. Troppo frettolosamente catalogato prima come erede di Toni poi come riserva di Gilardino, proprio due giorni dopo il ritorno in nazionale dell'ex rossonero, l'attaccante toscano stupisce il DSB Stadion con una splendida doppietta. Non serviva una chioccia a Pazzini, così come ora non gli servirà una sfida. Gli serve solo sentirsi parte integrante di un gruppo insieme al quale crescere. Lui sa che molto probabilmente a Praga si accomoderà in panchina. Ma sa anche che se mercoledi andrà tutto per il verso giusto le occasioni non gli mancheranno. L'anno scorso in Europa non ha mai segnato. Poco male. Lo farà nell'Europa che conta. Al Camp Nou, all'Old Trafford o all'Allianz Arena. Del resto lui è uno che ha già dimostrato di non aver paura dei grandi stadi.