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ASS. LEGA, Viola e Juve la fanno slittare

di Luciana Magistrato

Divise in campo e sulla decisione del Var soprattutto venerdì, ma unite in Lega. La Fiorentina, infatti, è in linea con la Juventus per quanto riguarda le battaglie da portare avanti a Palazzo. La serie A domani avrebbe dovuto ritrovarsi infatti per l'assemblea sul tema della governance e delle elezioni presidenziali, su precisa richiesta di otto club - Lazio, Milan, Napoli, Torino, Atalanta, Chievo, Genoa e Verona. Questi infatti hanno chiesto la convocazione dell'assemblea e il vicecommissario vicario, Paolo Nicoletti, l'ha convocata (non poteva esimersi) per il 14 febbraio, ovviamente a Milano, con all'ordine del giorno anche l'elezione del presidente e dell'a.d., di altri cinque consiglieri di Lega e dei due consiglieri federali in rappresentanza della Lega. 
Ma è qui che entrano in gioco, tra le altre, Fiorentina e Juventus che con un gruppo di altre sei società - Benevento, Bologna, Inter, Roma, Sampdoria e Sassuolo, attraverso una lettera hanno annunciato che non si presenteranno all’assemblea elettiva, facendo venire così meno il numero legale, lettera tra l'altro aperta ad altre adesioni. Così la riunione -colpi di scena a parte - sarà posticipata - ma manca ad ora la convocazione ufficiale - alla data già prevista del 27 febbraio. Il motivo? I club assenti intendono aspettare la presenza di Malagò che, fino al 25 febbraio, sarà impegnato con le Olimpiadi invernali in Corea; la richiesta di anticipare l'assemblea da parte di Lotito (ai ferri corti con Marotta) era infatti apparsa come il tentativo di "boicottare" il commissario Malagò mentre Cairo spingeva per l'elezione come a.d. dello spagnolo Tebas, nome perso in pratica.