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ATTACCANTI, MERCATO E ITALIANO: LE DOMANDE A CUI DARE PRONTA RISPOSTA

di Pietro Lazzerini

"Non è sfortuna nel calcio, ma ferocia nel determinare". Vincenzo Italiano non ha lasciato spazio a dubbi interpretativi quando in sala stampa, ancora a caldo dopo il ko contro il Milan, si è lasciato andare a questa risposta in merito all'occasione mancata da parte di Beltran aggiungendo che "dobbiamo tutti farci delle domande". Questa seconda parte della risposta forse è meno chiara e lascia spazio a diverse interpretazioni, ma è evidente come la situazione offensiva stia creando grattacapi e sconfitte, spesso anche immeritate. 

E allora come intervenire? Normale aspettarsi un altro approccio da parte degli stessi attaccanti, che in modo educatissimo e da compagno di squadra, sono stati punti nel vivo anche da Milenkovic: "Dobbiamo essere più efficaci sotto porta". Per attaccanti si intende tutti i giocatori offensivi chiaramente, a partire dall'argentino e Nzola, fino ai vari Ikoné, Sottil, Brekalo e Kouamé. Il bottino di questi giocatori è troppo magro per essere vero e qui si arriva al secondo grado di potenziale intervento.

La società ha l'occasione a gennaio di poter intervenire cercando un giocatore che alzi il livello della rosa. Da subito, senza progetti esclusivamente futuribili. Un giocatore pronto che porti gol e assist e che aiuti gli attaccanti ad avere più occasioni da rete. Impensabile arrivare fino alla stagione con i soli Nico Gonzalez e Bonaventura a determinare negli ultimi 20 metri. Uno è un centrocampista straordinario che col tempo ha migliorato il suo score stagionale. L'altro uno splendido esterno/seconda punta che potrà raggiungere agilmente la doppia cifra ma che storicamente non è un bomber nel senso stretto del termine. E allora c'è più di un mese di tempo per fare i giusti calcoli, e alle famose domande che tutti dovranno porsi c'è anche quella relativa agli interventi sul mercato dopo aver errato la valutazione sugli esterni offensivi in rosa, tutti confermati a parte Saponara, con un ritorno in termini di produttività nettamente al di sotto delle aspettative. 

Infine Italiano. La partita di ieri ha dimostrato come anche lui stia cercando soluzioni per evitare di trovarsi con questa continuità a fare i conti con sconfitte così striminzite da far arrabbiare due volte, ovviamente per il ko stesso ma anche per l'ennesima occasione mancata per accorciare la classifica con uno scontro "diretto". Il tecnico viola è un grande allenatore emergente, lo riconoscono tutti. Quindi da un grande allenatore, ci si aspetta come già successo in passato, il guizzo che possa essere la chiave di volta di un periodo che balla tra la sfortuna e la mancanza di piani alternativi

Ognuno dovrà fare la propria parte, rispondendo alle domande da porsi all'interno delle mura del Viola Park. La stagione è ballerina, le forze in campo non hanno dimostrato di poter essere così nettamente più forti di chi insegue. "La squadra è forte, non fortissima" ha dichiarato anche l'allenatore. E allora tutti insieme si alzi l'asticella di ambizioni e rendimento, altrimenti l'anonimato sarà il destino di questa stagione