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ATTACCO SPUNTATO

di Andrea Giannattasio

Che la Fiorentina abbia ultimamente più di qualche problema in fase realizzativa, è ormai un dato ben noto a tutti. E non è tanto un difetto relativo alla quantità di gol quello che cruccia in questi ultimi due mesi Vincenzo Montella (dato che nel girone di ritorno la Fiorentina in otto partite ha realizzato già undici reti) quanto soprattutto un handicap che attanaglia le prime punte di casa viola. La squadra gigliata infatti, incredibile a dirsi, non manda in gol una prima punta di ruolo addirittura dalla prima giornata del girone di ritorno contro il Catania, quando Matri segnò all'esordio in viola una doppietta che aveva fatto ben sperare.

Da allora (era il 19 gennaio), la Fiorentina è andata in gol con cinque giocatori diversi (Aquilani, Ilicic, Wolski, Cuadrado e Mati Fernandez) ma non è riuscita a far segnare né l’ex Milan (le cui prestazioni, al di là del successo per 3-1 in Danimarca contro l’Esbjerg, lasciano ancora più di un interrogativo) né Mario Gomez, sul quale però – è bene sottolinearlo – pesa ancora come un macigno lo stop di cinque mesi ed un lungo calvario che si è di fatto concluso poco meno di un mese fa. Ieri, a Torino, la riprova: il tedesco ancora a secco (non aiutato di certo dagli esterni) e Matri addirittura relegato per 90’ in panchina, quasi certamente però già in preallarme per una maglia da titolare giovedì nel secondo round con la Juve.

I numeri elencati non fanno quindi sorridere Vincenzo Montella, che peraltro da quasi due mesi si trova a convivere con l’indisponiblità di Ante Rebic, sicuramente in questo momento non il massimo delle scelte tecniche ma di certo una teorica risorsa in più da giocare a gara in corso. Dubbi, pensieri ed intrecci che il tecnico viola dovrà tentare di sciogliere quanto prima, magari fin dalla prossima sfida in Piemonte. Dove in un ottavo di finale che si svolgerà nell’arco dei 180’, l’apporto delle prime punte sarà fondamentale. Indispensabile.