AUGURI
Fare gli auguri, di questi tempi, non è affatto banale. Sono giorni, ormai settimane, in cui più che di auguri si parla di speranze. La speranza di battere un virus che ha colpito l'intero pianeta, la speranza di ritrovare quella quotidianità che giorno dopo giorno abbiamo perso, la speranza di tornare a girare e vivere quel pianeta oggi rinchiuso in casa, la speranza che i segni di questa emergenza non condizionino troppo il futuro.
Ed è ancora più particolare questa festività che arriva nel bel mezzo della pandemia. Una festività che s'inserisce nella maratona di distanziamento sociale che ogni paese, con diversi tempi, porta avanti. Una Pasqua blindata, mentre nelle nostre città non si fermano i controlli e la vigilanza affinchè tutti rispettino le restrizioni che il Governo ha prolungato fino al 3 maggio.
E' anche una Pasqua che arriva nell'ennesimo week-end senza calcio. Col passare del tempo è come se fosse sempre meno eccezionale l'assenza del rito calcistico, quasi che piano piano fosse in atto una minima assuefazione all'assenza dei gol. Certamente non favoriscono nostalgie i piani sfornati a cadenze regolari dal pallone italiano spesso poco realistici. Però è forse anche per questo che è ancora più importante farli gli auguri.
Perchè l'augurio di una Pasqua comunque felice, serena, di una festa che possa essere di rinascita un po' per tutti non può che essere soltanto un anticipo di quello che è l'auspicio collettivo: tornare a vivere normalmente. Auguri di buona Pasqua a tutti, perciò, anche da quella redazione di Firenzeviola.it che ormai da oltre un mese non può più limitarsi a parlare solo di Fiorentina.
Tanti auguri, anche di tornare a vivere il calcio con la passione di poco tempo fa. Il prima possibile.