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"AUGURI A..." Edmundo, e quella strana paura a stare da solo

di Stefano Borgi

Di Edmundo si è detto e scritto di tutto. Anche recentemente, in occasione del suo addio al calcio avvenuto nello stadio di Sao Januario. Si giocava Vasco Da Gama-Barcelona Guayaquil (risultato finale 9-1 per il Vasco, con doppietta proprio di Edmundo), davanti a 22.000 spettatori, che inneggiavano festanti a "O' Animal". Eppure non tutti sanno che, dietro a quella scorza di duro, insensibile, apparentemente impermeabile a qualsiasi genere di sentimento si celava una persona dalla grande insicurezza, tale da aver paura a restare da solo. Una sorta di paura del buio. Vuoi per noia, vuoi per solitudine. Come accadde la sera del 28 gennaio 1999, data di Fiorentina-Atalanta partita di ritorno dei quarti di coppa Italia. All'andata era finita 3-2 per i bergamaschi con doppietta proprio di Edmundo, ed espulsione dello stesso brasiliano per fallo di reazione. Risultato: "O' Animal" squalificato per un turno, costretto a saltare il ritorno all'Artemio Franchi e vedersela (presumibilmente) da casa. Ma non si è fatto i conti con il carattere balzano di Edmundo: colto da un attacco di solitudine, l'attaccante viola chiama un taxi e si fa portare negli appartamenti di via Carnesecchi dove alloggiano gli allievi ed i giovanissimi. Chiede ospitalità, chiede ed ottiene di vedere la partita insieme a loro, per poi tornarsene nel suo appartamento a Firenze sud. I ragazzi racconteranno di un Edmundo ospite affabile, persino godibile. La Fiorentina di Trapattoni, intanto, si qualifica per la semifinale grazie ad un gol di Robbiati su punizione, e cosi anche Edmundo potrà continuare il suo cammino nel trofeo nazionale.

Storie al limite dell'incredibile, inverosimili solo per chi non conosce le debolezze (vere o presunte) del fantastico mondo del calcio. Noi preferiamo ricordare Edmundo per le sue prodezze in campo, per i suoi 12 gol in 37 presenze con la maglia viola (fantastico quello al Castellani di Empoli del 24 gennaio 1999), per quel "bozzo" sulla fronte che non gli impedì (era il 15 settembre 1998) di battere quasi da solo il fortissimo Hajduk di Spalato sul neutro di Bari. Per quella sua abilità a gettarsi nel nugolo di avversari (per l'occasione fu coniata la definizione... "effetto cespuglio") ed uscirne vincitore palla al piede, irridente, irriverente come solo lui sapeva essere. A nostro parere è stato il giocatore (dopo Antognoni e Baggio) più forte tecnicamente che la Fiorentina abbia mai avuto. A nostro parere, se il Brasile lo avesse schierato al posto di Ronaldo nella famosa finale contro la Francia nel mondiale del '98, Edmundo avrebbe vinto il titolo di campione del mondo. A nostro parere infine la Fiorentina, anche se "O' Animal" non fosse andato al carnevale, non avrebbe vinto ugualmente il terzo scudetto. Ma questa è un'altra storia... Intanto auguri ad Edmundo per il suo 41° compleanno, felici comunque di averlo visto giocare, felici di aver esultato per le sue magie col giglio sul petto.


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